PALAZZI ROMANI

Salvini non ci resta solo con Letta: "Senza Cinquestelle si va al voto"

Di rimanere al governo col Pd il leader della Lega neanche ci pensa: "Non è un esercizio facile" ammette. Dopo che hanno pure provato a metterlo all'angolo con Ius Scholae e Cannabis, i rapporti non sono idilliaci. E alza il prezzo con Draghi sullo scostamento di bilancio

Tempo di ultimatum alla vigilia della fiducia sul dl Aiuti al Senato. A lanciare il monito contro i 5 stelle, rei di essersi astenuti alla Camera dal voto sul dl Aiuti è il leader della Lega Matteo Salvini. «Non saremo noi a cercare pseudo responsabili in Parlamento. Meglio far votare gli italiani che far passare loro 9 mesi sulle montagne russe», dice Salvini commentando la possibilità di andare ad elezioni nel caso il Movimento 5 stelle non votasse l'approvazione del dl Aiuti, domani al Senato. «In queste ultime settimane si è notata una compattezza nella Lega che mi ha inorgoglito. Quando la Lega fa la Lega non ce n’è per nessuno. Siamo riusciti in mezza giornata di interventi alla Camera a bloccare le leggi folli sulla droga libera e sulla cittadinanza facile».

«Se una forza di maggioranza non vota un decreto di maggioranza, fine, mi sembra evidente, si va a votare», ha puntualizzato Salvini. E ha aggiunto: «Se i 5 Stelle fanno quello che ritengono di fare mi sembra che la strada sia segnata, lasciamo perdere altre cose strane, per favore, anche perché governare con il Pd non è un esercizio facile». Le dichiarazioni di Salvini sono piombate nel bel mezzo del conclave grillino che sta decidendo cosa fare domani in Senato.

Alla conferenza stampa di presentazione del dipartimento della protezione civile della Lega, in corso alla Camera, il numero uno del Carraccio ha messo dei paletti riguardo la permanenza del suo partito all'interno dell'esecutivo  «Noi – ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti in sala – non siamo disposti a restare in un esecutivo senza il M5s». E ha aggiunto: «Altre robe strane le lasciamo perdere, anche perché governare con il Pd non è esercizio facile».

Per Salvini «se il governo fa le cose va avanti, se dobbiamo passare mesi con ripicche, cessioni e contro-cessioni no, parliamo di lavoro, cartelle esattoriali e sicurezza». Poi il riferimento alle parole pronunciate del presidente del Consiglio durante la conferenza di ieri: «Lo stesso Draghi ha detto che non governa senza 5 stelle e io prendo per buone le parole del premier».

Infine il leader della Lega torna sul tema di un nuovo indebitamento, opzione attualmente esclusa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi. «Lo scostamento di bilancio – termine tecnico, per dire che servono soldi – non è un ghiribizzo. Perché tu il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale, il bonus energia, il bonus benzina, il 110%, tu le finanzi se hai i soldi. “A gratis” non fai niente e io non penso che a Bruxelles nessuno si offenda se l’Italia difende le sue imprese, anche perché tedeschi e francesi lo fanno».

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