Ora i centristi si facciano sentire

Con le elezioni ormai alle porte è del tutto ovvio che si inaugura una nuova stagione politica. Se non per la ragione che, finalmente, si archivia una fase caratterizzata dal populismo antipolitico, demagogico, qualunquista, giustizialista e manettaro interpretato per molto tempo dal “verbo” grillino. Una fase che, purtroppo, è stata anche contraddistinta dalla deriva trasformista e opportunista a livello parlamentare. Ora si volta pagina. Dopodiché saranno solo e soltanto i cittadini/elettori a dire chi vince e chi dovrà governare. Con la speranza che ritorni la politica, e quindi i partiti, le culture politiche e forse anche una classe dirigente più autorevole e meno legata al pressappochismo, alla casualità e all’approssimazione.

Nel frattempo, però, ci sono le elezioni. E con le elezioni tornano anche le coalizioni diverse da quelle del passato recente e meno recente. E questo perché il tripolarismo destra, sinistra e populisti 5 stelle è ormai alle nostre spalle. Tramontato il populismo, anche se continua a correre come un fiume carsico nel sottosuolo della società italiana, il confronto politico e programmatico si sposta sul terreno della politica e dei contenuti programmatici. In questo contesto si inserisce la scommessa del Centro e di una rinnovata e credibile “politica di centro”. E, su questo versante, sono almeno tre gli impegni immediati.

Innanzitutto, unire le forze politiche di centro in un unico contenitore che sia in grado di far pesare un’area che sino ad oggi è stata semplicemente calpestata o politicamente criminalizzata dal populismo dominante. In secondo luogo, va scelta la coalizione che non può contemplare al suo interno la deriva populista o sovranista. E in ultimo, ma non per ordine di importanza, la necessità di avanzare candidature che siano il più possibile autorevoli, radicate nei territori e rappresentative a livello politico e sociale. Certo, i tempi sono molto stretti ed è difficile in così poco tempo organizzare l’intero progetto politico. Ma va pur detto che i tempi sono ormai maturi per dar vita ad un progetto che esca definitivamente dalla doppia deriva populista e sovranista. Un progetto, cioè, che spezza definitivamente ed irreversibilmente il suo legame con il populismo dei 5 stelle da un lato e valorizza il rapporto con le forze centriste dall’altro, può rappresentare un volano di crescita politica e, al contempo, una strategia di buon governo.

Ecco perché proprio questi giorni, dopo il gesto irresponsabile del partito populista di Conte che ha posto fine al Governo Draghi, possono rappresentare una svolta politica per l’intero Paese.

print_icon