SANITÀ

Privati nell'ospedale di Tortona, Anaao: "Delibera illegittima"

Nel bando sarebbero violate norme sulla somministrazione di personale sanitario. Diffida formale all'Asl: "L'atto venga immediatamente revocato o ci rivolgeremo alla Corte dei Conti". La vicenda, ormai con troppe ombre, investe la sanità regionale

Non ci sono solo i conti che non tornano, non c’è soltanto (si fa per dire) l’inquietante premonizione di un medico già consigliere regionale su chi si aggiudicherà la gara per affidare alcuni reparti dell’ospedale di Tortona ai privati. Oltre a tutto ciò e alle prese di posizione critiche dal fronte politico e sindacale, si allungano dubbi sulla delibera con cui il direttore dell’Asl di AlessandriaLuigi Vercellino, ha stabilito le regole e dato avvio alla procedura per il bando.

Quella dell’illegittimità dell’atto amministrativo è la tesi sostenuta dall’Anaao-Assomed, il sindaco dei medici ospedalieri che attraverso il suo ufficio legale nazionale ha prodotto e inviato al vertice dell’Asl e, per conoscenza all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, una diffida formale i cui esiti non è improbabile possano già vedersi in tempi assai brevi. “Con la presente – scrive il sindacato dei camici bianchi – si rileva l’illegittimità della delibera n. 644 del 20/7/2022, con cui si esternalizza lo svolgimento dell’attività sanitaria istituzionale dell’Asl Alessandria” ed entrando nel merito ricorda come “il formale ricorso ai contrati di appalto di servizi per acquisire figure professionali del settore sanitario è stato dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato  con sentenza 1571 del 2018, il quale ha chiarito che i medesimi contratti hanno in realtà ad oggetto una somministrazione di personale, attività, quest’ultima, per legge riservata alle agenzie per il lavoro iscritte nell’apposito albo presso il ministero del Lavoro”.

Dunque, almeno secondo i legali dell’Anaao, ma come si vedrà non solo loro, l’impianto della delibera e il relativo bando di gara europeo non reggono di fronte alla giurisprudenza. Non solo da Palazzo Spada si è chiarito come l’impiego di personale sanitario esterno sia consentito solo alle agenzie per il lavoro regolarmente iscritte e dunque non a gruppi della sanità privata come quelli cui è rivolto il bando, ma a supporto della tesi del sindacato ci sono anche pronunciamenti della Corte di Cassazione. 

Nella diffida si evidenzia come la stessa sia “intervenuta a dettagliare in modo ancor più specifico gli indici sintomatici della non genuinità di un affidamento formalmente qualificato come “appalto”, ma in realtà dissimulante una somministrazione di personale, ravvisandoli nei seguenti elementi: la richiesta da parte del committente di un certo numero di ore di lavoro; l’inserimento stabile del personale dell’appaltatore nel ciclo produttivo del committente; l’identità dell’attività svolta dal personale dell’appaltatore rispetto a quella svolta dai dipendenti del committente; la proprietà in capo al committente delle attrezzature necessarie per l’espletamento delle attività; l’organizzazione da parte del committente dell’attività dei dipendenti dell’appaltatore”. Elementi che, come scrive Anaao-Assomed “ricorrono nei contratti oggetto delle procedure di gara approvate dall’Asl di Alessandria, nei quali le prestazioni richieste, qualificate formalmente come “servizi”, mirano di fatto ad integrare i dipendenti della medesima azienda sanitaria, dimostratosi insufficiente, con altro personale esterno, in modo da garantire il regolare svolgimento delle proprie attività istituzionale”.

Nella lettera inviata a Vercellino e Icardi si fa un ulteriore riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato e in particolare alla motivazione in cui si sostiene che  “un simile scenario sfugge alla logica tipica dell’appalto di servizi - ove l’appaltante affida all’appaltatore lo svolgimento di prestazioni connesse a un preciso risultato, finalizzate alla realizzazione di un opus dotato di consistenza autonoma - e manifesta affinità, piuttosto, con lo schema tipico della somministrazione di lavoro  a tempo determinato, che si caratterizza per la ricerca di lavoratori da utilizzare per i generici scopi del committente, in chiave d’integrazione del personale già presente in organico”. 

Chiara Rivetti, segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri, non ha dubbi: “Sulla base della giurisprudenza e un’attenta analisi dei legali, siamo convinti che questa delibera sia illegittima. Per questo abbiamo chiesto, anzi intimato formalmente, all’Asl di revocarla” e, come si legge nella diffida, “nonché di sospendere l’eventuale espletamento dei correlati bandi di gara, con l’espresso avvertimento che, in mancanza, saremo costretti a presentare esposto alla competente Procura regionale della Corte dei Conti a salvaguardia dell’economicità ed efficienza dell’azione amministrativa”. Proseguire sulla strada imboccata, con le procedure di gara ed i contratti previsti dal bando, per il sindacato implicherebbe “un notevole danno erariale pari all’importo a base delle medesime gare”, ovvero 49 milioni e mezzo di euro spalmati su nove anni. 

Cosa farà l’Asl, ma anche la Regione che certo non può chiamarsi fuori da una vicenda foriera ogni giorno di elementi a dir poco preoccupanti, di fronte a questo ulteriore atto, peraltro con tutto il suo peso giuridico? Dopo che da più parti era stato fatto notare come l’importo previsto dal capitolato per la gestione della struttura di Recupero e Riabilitazione Funzionale non collimasse affatto con le tariffe in vigore, ma preveda un esborso quasi doppio, sembra che qualche campanello di allarme abbia preso a suonare al vertice amministrativo della Sanità regionale, presso il quale l’Asl avrebbe pure perorato (senza esito) un intervento finanziario per supportare l’operazione.

A gettare ombre, al momento non ancora fugate, sull’operazione Tortona, fortemente sostenuta dalla deputata della Lega Rossana Boldi e dal sindaco della città Federico Chiodi, anch’egli leghista, nei giorni scorsi era stato un post dell’ex consigliere regionale Alfredo Monaco. L’ex politico tornato a fare il medico all’Asl Torino3, aveva “previsto nella sfera di cristallo” l’aggiudicazione della gara da parte del gruppo Villa Esperia di Godiasco, in provincia di Pavia, ma già con strutture ambulatoriali e di diagnostica a Tortona.

I possibili profili di illegittimità della delibera, così come la non corrispondenza dei numeri relativi ai costi, a quanto risulta allo Spiffero, non avrebbero affatto sorpreso alcuni vertici tecnici della sanità regionale. È in corso un pericoloso gioco del cerino, sia sul fronte della dirigenza, sia su quello dell’amministrazione politica della Regione? Sempre a quanto risulta, domani in corso Regina si dovrebbe tenere una sorta di war room sulla vicenda di Tortona con i massimi dirigenti della sanità. Arriverà da lì l’indicazione per una decisione che potrebbe andare proprio verso il ritiro “in autotutela” da parte dell’Asl di una gara sulla quale le ombre e i rischi appaiono, ormai, davvero troppi? 

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