Speculatori a tutto gas

Durante i mesi estivi la maggior parte degli italiani è solitamente colta da una grave allergia verso tutto ciò che è informazione e politica. Sotto l’ombrellone, oppure camminando sui sentieri montani, si tende a rinunciare all’ascolto di qualsiasi telegiornale. La stessa lettura si limita a un distratto sguardo alle immagini e ai titoli contenuti nei rotocalchi rosa, e l’impegno sociale si traduce nell’offrire un po’ di attenzione a un romanzo pieno di sentimenti d’amore.

Chiunque detenga il potere, anche in piccole porzioni, è consapevole dell’atteggiamento di distacco (soprattutto dalle vicende problematiche) che le persone assumono nel mese di agosto, per cui accade sovente che governo, e giunte regionali, approfittino della distrazione di massa varando provvedimenti antipopolari.

Il gas, un tempo venduto per pochi spiccioli al metro cubo, è diventato la risorsa energetica da cui derivano vere e proprie guerre economiche.  Un bene capace di scatenare belligeranze tra popoli dalla Storia comune e dalla medesima cultura. Da febbraio scorso, la sua importazione via nave dagli Stati Uniti ha superato 21 milioni di tonnellate, mettendo così al secondo posto il rapporto commerciale tra Roma e Mosca. Un’operazione a tutto a vantaggio di Biden, e che è costata due volte tanto la media degli anni passati, ossia 50 miliardi di euro. Grazie allo scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina, le forniture energetiche dal Nord America hanno improvvisamente triplicato il volume d’affari.

In seguito alle misure sanzionatorie varate dall’Occidente ai danni di Mosca, l’Europa sta tentando di rinunciare all’approvvigionamento energetico dall’Est, che vedeva la Germania quale centro di smistamento. L’occasione fornita (guarda caso) dal conflitto armato in corso ha dato l’alibi all’UE per cercare nuovi fornitori nel Nord Africa, ed ha per l’appunto garantito agli USA nuovi vantaggiosi contratti.

Malgrado le recentissime rassicurazioni fatte dal Ministro Cingolani, incentrate sull’autosufficienza italica, da qualche giorno (precisamente da un distratto 9 agosto) sono scattate le misure di razionamento decise da Ursula von der Leyen. Di conseguenza gli edifici pubblici, compresi gli ospedali, per evitare pesanti sanzioni non dovranno avere mai il termostato regolato sopra i 19 gradi sino alla prossima primavera.

Come sempre accade quando scoppia una guerra, muoiono al fronte giovani di ambo le parti, mentre in comodi edifici siti nei quartieri della finanza qualcuno festeggia nuovi ghiotti profitti. Intanto Il popolo, come da antica prassi, tira la cinghia sperando in tempi migliori.

In questo Ferragosto la speculazione ha deciso di dare il meglio di sé. I soliti affaristi senza scrupoli infatti, dopo aver valutato come l’anidrite carbonica sia anch’essa un gas, hanno pensato di poter fare soldi giocando con l’acqua frizzante. La Co2 ha quindi raggiunto un prezzo mai visto prima, e di conseguenza gli sfruttatori delle fonti demaniali hanno deciso di sospendere a tempo indeterminato la produzione di acqua con l’aggiunta di bollicine.

I consumatori più informati hanno fatto incetta di bottiglie, mentre gli altri rimarranno a secco e saranno obbligati (non tutti i mali vengono per nuocere) a bere l’acqua che sgorga dal rubinetto di casa. Sorseggiando il bicchiere della fonte del Sindaco, gli italiani potranno almeno apprezzare come sia stato importante per tutti i cittadini vincere il Referendum che nel giugno del 2011 ha impedito la privatizzazione di questa importantissima risorsa naturale.

Meglio allora fare il pieno di sole, strapagando l’uso di lettini messi su una spiaggia gestita da concessionari intenti a far cassa prima che termini la bella stagione, poiché tra qualche mese il freddo si farà sentire. Ma non tutti batteranno i piedi per riscaldarsi: qualcuno solcherà i mari caraibici a bordo del proprio mega panfilo, e al timone gusterà una buona bevanda gassata, tra una coppa di champagne e qualche tartina al caviale.

Il conflitto di classe è sempre molto attuale, ed è uno scontro che i ricchi vincono senza fare prigionieri. A tutti gli altri, come da tradizione, non rimane che raccogliere le briciole avanzate dai numerosi e sontuosi banchetti e, quando richiesto, andare a combattere per difendere gli interessi del faccendiere di turno.

print_icon