VERSO IL VOTO

Tre leader e una gamba (moderata)

Presentata oggi la lista che riunisce sotto un unico simbolo i cespugli del centrodestra. Toti, Lupi, Cesa e Brugnaro "fortemente" invitati a mettersi insieme. I quattro non si pigliano troppo ma fanno di necessità virtù. Ora sperano in un premio di collegi uninominali

Tre leader – Meloni, Salvini, Berlusconi – e una gamba: la quarta del centrodestra. È nata oggi “Noi Moderati”, la lista unitaria che raccoglie Italia al Centro di Giovanni Toti, Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, Coraggio Italia di Luigi Brugnaro e l’Udc di Lorenzo Cesa. Quattro piccole formazioni, i cui capi si sopportano a stento e che negli ultimi mesi sono stati protagonisti di liti (vedi la rottura tra il governatore ligure e il sindaco di Venezia) e tentativi di aggregazione, che oggi convergono in una sorta di cartello “centrista” fortemente ancorato alla destra. Nelle prossime ore si vedrà se questa “semplificazione”, sollecitata dalle forze maggiori della coalizione, verrà premiata con qualche collegio nominale in più nella spartingaia nazionale, visto finora il magro bottino ottenuto.

Saranno 15 collegi uninominali assegnati ai “centristi” della coalizione di centrodestra, “ma miglioremo nei prossimi giorni”, garantisce il segretario dell’Udc. Inizialmente i collegi attribuiti a Noi con l’Italia e a Coraggio Italia (due dei 4 partiti della lista) erano 11, concessi da Fratelli d’Italia. Quelli dell’Udc erano di fatto compresi nei 42 a disposizione di Forza Italia che si era fatto carico anche del partito scudocrociato. Ora con la nascita della lista dei moderati, sono stati aggiunti 4 collegi, anche stavolta ceduti dal partito di Giorgia Meloni. La leader è stata più volte ringraziata dagli esponenti centristi per la generosità mostrata e quindi il riconoscimento della loro maggiore agibilità politica. Attualmente, dunque, FdI scende a 94 seggi, 70 restano alla Lega e 42 a FI.

“Non ci presentiamo per riequilibrare al centro la coalizione – ha spiegato Lupi durante la presentazione di lista e simbolo alla sala stampadi Montecitorio –, noi crediamo che ci sia un’area di cittadini che merita di avere la sua voce. Crediamo che in una coalizione dobbiamo essere un alleato che fa delle dignità della propria proposta politica il contributo per dare una scelta agli italiani. Ci siamo messi insieme perché crediamo che gli anni che abbiamo vissuto siano linea di confine per l’Europa da cui non si può tornare indietro”. Per il momento, è stata sotterrata l’ascia della competizione: “Coraggio Italia è felice di questa sfida – ha detto Brugnaro –. Quest’alleanza crediamo sia quella giusta, subiamo ogni giorno polemiche strumentali ma non ne faremo certo noi. Siamo noi la vera squadra d’assalto, che può intercettare il favore di molti elettori. In particolare, un grazie a Giorgia Meloni che ha dimostrato una leadership importante anche per il futuro. Da oggi inizia un percorso magari faticoso ma anche molto bello”.

Si cosparge la cenere ammettendo errori del passato Toti: “Credo che quello che avviene oggi emendi anche qualche nostra colpa passata – ha affermato il governatore –. Non tanti anni fa milioni di elettori si riconoscevano nel nome dei moderati, che richiamiamo anche nel nostro nome. Un po’ è stata anche colpa di chi si è diviso in vari rivoli. Oggi con un percorso serio rimettiamo insieme queste famiglie che hanno pensiero comune, storie comuni ma anche sensibilità diverse che derivano dai territori differenti. Abbiamo fatto un percorso serio di alleanza, alcuni giorni fa abbiamo presentato i nostri simboli mentre stavamo già dialogando fra noi. Abbiamo approfondito tutti i temi e oggi ci presentiamo con qualcosa che sono certo avrà un futuro”. Una propaggine dei partiti maggiori? Nient’affatto, assicura Toti: “Oggi nasce una forza tranquilla ma non vuol dire una forza che non sa bene cosa fare: vuol dire moderata nei toni, che cerca di non banalizzare le risposte perché le situazioni complesse meritano risposte complesse. Siamo forza tranquilla ma determinata, dalla pazienza di voler spiegare ai cittadini le ricette che si possono applicare a questo paese, che sono fattibili. I sondaggi che ci danno al 3,5%? È solo l'inizio, credo che tutti gli italiani che si riconoscono nella cultura politica moderata torneranno a votare dalla parte giusta della storia. Quando il 26 settembre tireremo le somme, saremo orgogliosi della risposta degli italiani e avremo anche la forza dei voti”.

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