VERSO IL VOTO

Calenda punta su Costa, Fregolent s'affida a Renzi

L'ex ministro di Mondovì è l'uomo forte di Azione. La deputata di Italia Viva dovrebbe trovare una candidatura a Torino. Parte da qui il Terzo Polo in Piemonte. E mentre Damilano torna a trattare col centrodestra (tramite Lupi), Portas gioca su più tavoli

“Ora i sondaggi neanche li guardiamo”. Bisogna lasciar decantare assicurano nell’inner circle di Carlo Calenda dopo lo strappo con il Pd. In realtà le ultime rilevazioni qualche campanello d’allarme lo hanno fatto suonare: Azione intorno al 2%, per la prima volta dopo molti mesi dietro a Italia Viva sempre lì a pochi decimali dal 3. Che una parte rilevante degli elettori non abbia apprezzato il voltafaccia nei confronti di Enrico Letta? Presto ancora per dirlo. Oggi il Terzo Polo non va oltre il 5%, ma tutti i sondaggisti sono concordi nel confermare che c’è uno spazio tra le due coalizioni. Bisogna trovare il modo di occuparlo ed è a questo che lavorano pancia a terra i leader delle due forze. “Comunicazione, collegi e programma”, sono i tre pilastri su cui si sta costruendo una lista ancora in nuce.

Si ragiona attorno a sedici eletti certi, otto in quota ai renziani e altrettanti ai seguaci di Calenda. Nelle posizioni di rincalzo si dovrà scommettere su un exploit per vedere spalancati i portoni di Montecitorio e Palazzo Madama. I nomi? Quelli che circolano sono più o meno sempre gli stessi: a livello nazionale l’ex premier si farà carico verosimilmente dell’ex sindaco grillino di Parma Federico Pizzarotti, con cui aveva trovato l’accordo proprio mentre Calenda lasciava Letta sull’altare, dopo quel bacio rubato in conferenza stampa. Poi piazzerà i suoi fedelissimi, a partire dalle due rappresentanti di Italia viva nel governo di Mario Draghi, la ministra per la Famiglia Elena Bonetti e la vice alle Infrastrutture Teresa Bellanova; posti blindati anche per Maria Elena Boschi e Luigi Marattin, cui è stato affidato il compito di redigere il programma economico del partito, e probabilmente per Ettore Rosato, capogruppo di Italia Viva alla Camera. Sulla sua possibile candidatura in un posto di rincalzo c’è già chi ironizza: “Pensa se Rosato resterà fuori a causa del Rosatellum”. Tenendo conto che correrà anche Renzi stesso, si fa in fretta ad arrivare a otto. A Torino ci spera la deputata Silvia Fregolent, molto meno Mauro Marino che pare avere altri programmi in testa. Fuori dal capoluogo la compagine renziana è abbastanza sparuta, se si fa eccezione per l’ex parlamentare alessandrina Cristina Bargero, che proprio grazie ai buoni uffici dell’ex presidente del Consiglio oggi siede nel board di Fs, l’ex consigliera regionale Angela Motta ad Asti e la sindaca di Verduno (Cuneo) Marta Giovannini, molto vicina alla Boschi. Per questo ieri nelle chat renziane c’è stato chi ha azzardato una previsione: “Gelmini e Costa sul Piemonte 2” ha scritto un altro ex consigliere regionale, Vittorio Barazzotto. Ma per quanto riguarda Gelmini la notizia al momento è smentita dai calendiani.    

L’affollamento dalle parti di Rignano e i pochi posti sicuri a disposizione spiega perché il leader dei Moderati Mimmo Portas, che pure aveva seguito Renzi dopo la scissione con il Pd, si sia ritrovato a cercare un posticino sul carrozzone democratico, pur mantenendo un canale aperto con quello che un tempo era il Giglio magico. Discorso simile per Paolo Damilano, il quale nei prossimi giorni potrebbe perdere Pino Iannò, secondo eletto della sua Torino Bellissima in Sala Rossa: dopo lo scazzo con Calenda, l'abboccamento con Renzi e un sondaggio con Toti l'imprenditore acqua&vino si è affidato a Maurizio Lupi, leader di Noi con l’Italia, il “centrino” della coalizione di destra.

Tanti sono gli aspiranti candidati in Azione che in Piemonte ha ben tre parlamentari uscenti, tutti provenienti dal centrodestra: l’ex ministro Enrico Costa, probabile (lui sì) capolista alla Camera nel Piemonte 2 (e in altre regioni), e i deputati ex Forza Italia Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino: per quest’ultima potrebbe esserci una capolistatura nel collegio proporzionale della provincia di Torino alla Camera. Un seggio al Senato sul Piemonte 2 dotrebbe essere prenotato dall’ex europarlamentare Pd Gianluca Susta, mentre Claudio Lubatti, già assessore della giunta Fassino, prova a trovarsi uno spazio nel capoluogo assieme a Napoli. 

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