VERSO IL VOTO

Appendino "favorita" di Conte, capolista in tutto il Piemonte 

Alla testa di tutti e quattro i collegi della regione, così l'ex sindaca si garantisce il pass per Montecitorio. Pirro e il "catapultato" Licheri guidano le liste del Senato. In corsa anche due ex assessori. Fuori dai giochi il compagno della ministra Dadone - I RISULTATI

Chiara Appendino guiderà tutti e quattro i collegi plurinominali del Piemonte. Così l’ex sindaca di Torino, ormai fedelissima di Giuseppe Conte, si assicura un seggio alla Camera. Il suo nome, inserito tra gli “ottimati” del nuovo capo politico, aveva ottenuto il via libera degli iscritti nel quesito in cui veniva chiesto loro di ratificare l’elenco dei 18 fedelissimi dell’ex premier che avrebbero ottenuto un posto blindato nei listini plurinominali. Le parlamentarie, di fatto, sono servite per riempire i posti di rincalzo. Salta, così,  anche la regola che impedisce (anzi impediva) le doppie, triple e quadruple candidature, su cui Conte ha ottenuto la deroga dopo un lungo braccio di ferro con l’ala più ortodossa del Movimento, capitanata da Beppe Grillo e Virginia Raggi, in qualità di membro del comitato di garanzia. Proprio l’ex sindaca di Roma, rimasta fuori dalla competizione per il vincolo del doppio mandato, è stata per giorni la peggiore nemica di Appendino, impuntandosi sul rispetto della regola che esclude(va) le pluricandidature e la presentazione di un candidato fuori dal suo comune di residenza. Ma alla fine Conte ha avuto la meglio.

La conta interna – oltre 50mila i votanti, con un’affluenza del 37 per cento – ha premiato il parlamentare uscente Luca Carabetta (888 preferenze), il più votato nella lista per Montecitorio, che ottiene il primo posto alle spalle dell’ex sindaca nel collegio che comprende l’area metropolitana di Torino, mentre in quello del capoluogo il secondo posto è andato all’ex assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, giunto quarto alle parlamentarie con 333 voti, ma premiato per via dell’alternanza di genere. La seconda e la terza classificate, Antonella Pepe (448) e Carlotta Tevere (366), si sono dovute accontentare di posti ancora più indietro in lista, di fatto senza possibilità di essere elette. Nel collegio del Piemonte Nord il posto dietro ad Appendino va al capogruppo del Comune di Novara Mario Iacopino, mentre nell’altro collegio c’è l’astigiano Massimo Cerruti.

Solo sesto, con appena 154 voti Ergys Haxhiu, il compagno della ministra Fabiana Dadone, finito in lista dopo l’esclusione della consorte per via del doppio mandato. Così fallisce anche il tentativo della Dadone di mantenere in famiglia lo scranno parlamentare. Un altro parente eccellente invece ce l’ha fatta: Davide Buffagni, fratello di Stefano ex viceministro allo Sviluppo economico, sarò candidato in Lombardia alla Camera nel collegio Lombardia 1 come terzo nella lista.

A guidare la lista del Senato, a Torino, c’è l’uscente Elisa Pirro che ha vinto sul filo di lana il testa a testa con un’altra ex parlamentare, Susy Matrisciano. Alla prima sono andati 1028 voti, alla seconda 1020. Dietro a Pirro, nel capoluogo, c’è un altro ex assessore di Appendino, Alberto Unia, mentre nel collegio che comprende tutte le altre province il capolista è un altro dei “favoriti” di Conte, il senatore Ettore Licheri, catapultato in Piemonte dalla Sardegna, davanti proprio alla povera Matrisciano.  

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