VERSO IL VOTO

Appendino riaccende i 5 Stelle e tenta il colpaccio a Torino

L'ex sindaca è ancora molto popolare. Dai social, alle tv, alle strade: ha occupato ogni spazio e rimesso in piedi una macchina in grado di muoversi capillarmente in tutta la città. E ora c'è chi prevede un risultato clamoroso nel suo collegio

Ha saputo (ri)prendersi la scena giorno dopo giorno, prima sui social poi per le strade. Ci sarà un “effetto Chiara Appendino” a Torino? Quel che prima era solo un dubbio, oggi agli occhi dei più attenti osservatori sembra assumere i tratti della certezza. Quanto può spostare l’ex sindaca candidata alla Camera in tutto il Piemonte? Impossibile stabilirlo ma certo la sua campagna, casa per casa, nei mercati e ai giardini pubblici, assieme al trend in crescita del partito, potrebbe riservare delle sorprese. Solo nell’ultima settimana sono sbarcati sotto la Mole Giuseppe Conte e Roberto Fico per sostenere uno dei pochi baluardi di quel Nord così inospitale per i pentastellati. In Lombardia sono pressoché inesistenti, in Veneto e Friuli quasi scomparsi. A Torino, però, qualcosa si sta muovendo ed è soprattutto grazie all’ex prima cittadina.  

Una campagna glocal. Si moltiplicano le sue apparizioni sul grande schermo: lunedì a Sky Tg24, oggi doppio impegno con Tagadà su La7 e Controcorrente su Rete4. Per Conte è il volto del Movimento 5 stelle da promuovere a livello nazionale: competenza, moderazione, empatia. Sorriso rassicurante e cipiglio. E quando non è davanti alle telecamere torna tra i suoi concittadini, nei mercati e per le strade, a distribuire volantini e posare a favore di selfie. Sui suoi profili e quelli dei suoi sostenitori ricorrono le sue “imprese” nei cinque anni trascorsi a Palazzo civico: gli 800 milioni ottenuti dal governo Conte per la Metro 2, le Atp Finals di tennis, il rigoroso lavoro sui conti pubblici. Processi e inciampi restano sullo sfondo, cancellati e (quasi9 dimenticati.

La “sua” macchina elettorale è già in moto da tempo: non sarà l’esercito di volontari del 2016, quando il M5s era all’apice e lei s’apprestava a conquistare il Palazzo, ma chi è rimasto si getta pancia a terra ed è pronto a lavorare tutto il giorno per Chiara. Qui l’identificazione del M5s con Appendino è pressoché totale, soprattutto ora che in tanti se ne sono andati, a destra e a sinistra, sbattendo la porta. Ultima la sua (ex?) amica Laura Castelli.

È un elettorato variegato quello su cui punta l’ex sindaca, che può pescare in ogni schieramento, tra le famiglie benestanti della Crocetta e Cit Turin a quelle periferie sfarruppate dove qualcuno ancora la veda come una giovane Giovanna d’Arco a difesa degli ultimi. E soprattutto può riportare alle urne i delusi del Pd che proprio non ne vogliono sapere di un partito indissolubilmente legato all’establishment. Alle amministrative dello scorso anno la lista pentastellata ha conquistato l’8%, capitanata da una candidata pressoché sconosciuta come Valentina Sganga, ora c’è chi è convinto che con Appendino in campo quel risultato possa essere quantomeno raddoppiato. Nell’ultima settimana i grillini sentono il vento alle spalle e potrebbe non essere peregrino ipotizzare un risultato clamoroso nel secondo collegio uninominale della città, dove lei è candidata contro Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia e il cattodem Stefano Lepri. Una sua eventuale vittoria, di giorno in giorno sempre meno impossibile,  aprirebbe le porte di Montecitorio a coloro che la seguono nella lista proporzionale, a partire dall’ex assessore all’Urbanistica Antonino Iaria e dal deputato uscente Luca Carabetta.

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