VERSO IL VOTO

Salvini ha un giramento di Meloni: "Non c'è una donna sola al comando"

Alla faccia della coalizione unita. Dopo lo scostamento di bilancio e la politica estera è la squadra dei ministri a creare tensioni tra il Capitano e la Ducetta. "La lista la scegliamo insieme" intima il leader leghista. La sorella d'Italia esclude continuità con Draghi

Uniti, finché governo non ci separi. Sembra questa la prospettiva dei tre alleati di centrodestra a tre giorni dal voto che potrebbe riportarli a Palazzo Chigi. Nonostante lo sbandierato programma comune e 15 Regioni in cui governano già insieme – come rivendicano in coro – la coalizione, infatti, sembra dividersi ancora: scostamento di bilancio, posizione in Europa, squadra dei ministri. “Si decide insieme”, ha detto Salvini commentato la frase di Giorgia Meloni sulla lista dei ministri che la leader di fratelli d’Italia avrebbe già pronta.

Manco per idea, ribatte Matteo Salvini: “La faremo insieme, siamo una squadra. Non ci sono donne o uomini soli al comando, la squadra si costruisce insieme”. Del resto, lo stesso segretario leghista dal palco di Torino martedì sera ha ipotecato per il suo partito alcune caselle: l’Agricoltura, la Giustizia dove vedrebbe bene Giulia Bongiorno e, ovviamente, il Viminale per sé. “Ognuno ha le sue ambizioni, le sue aspirazioni legittime, aspettiamo il voto degli italiani e poi la squadra la costruiamo insieme”, ha concluso. E, giusto per non essere frainteso, ciò che pensa lo ha ribadito a Porta a Porta, in onda stasera: “Un governo Meloni? Io penso a un governo Salvini”. 

Insomma, non saranno proprio ai materassi come li descrive Osvaldo Napoli di Azione ma la concordia è un’altra cosa. “Devono ancora vincere le elezioni, se le vincono, e non trovano neanche un punto, dico uno solo, su cui vadano d’accordo – è la stilettata del deputato calendiano candidato alla Camera nel la provincia di Torino –. Oggi Salvini intima lo stop a Meloni sulla nomina dei ministri e le ricorda che vanno scelti dalla coalizione, tutti insieme. Se gli italiani ascoltano un tg (di quelli che danno le notizie, e non quelli addomesticati) o sfogliano un giornale, dovrebbero chiedersi dove sia l’utilità di votare una coalizione in cui circolano sentimenti di rancore quando non di odio fra i leader. Ma davvero pensano di governare l’Italia con questi presupposti? Si rendono conto gli elettori che votare per il centrodestra significa lasciare il Paese allo sbando?”

In mattinata Meloni nel corso di un’intervista a Mattino Cinque ha escluso qualsiasi continuità nella composizione di un suo governo con quello di Mario Draghi. Potranno esserci ministri attualmente in carica, come si era ipotizzato per il titolare dell’Economia Daniele Franco? “No. Ho un rapporto molto cordiale e buono con Draghi e sarei felice di un passaggio di consegne tra persone che rispettano le istituzioni – ha risposto –. Ho varie idee in mente. Se gli italiani ci daranno la loro fiducia lavoreremo per fare una squadra di governo di altissimo livello. A chi ci dice che non abbiamo classe dirigente rispondo: mi dispiace, non ho né la Azzolina né Toninelli...”, ha concluso sarcasticamente.

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