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Meloni marcia su Roma, cent'anni dopo Benito

Per un curioso cortocircuito del calendario il giuramento del nuovo governo potrebbe avvenire il 28 ottobre, lo stesso giorno in cui nel 1922 Mussolini prese il potere. Per carità nessuna analogia, lasciamo perdere l'antifascismo "militonte"

“All’armi siam fascisti”. La destra italiana torna al governo senza camicie nere e senza doppiopetto, ma guidata da una “ducetta”, Giorgia Meloni che, forte del 26% ottenuto da Fratelli d’Italia, si appresta a varcare la porta di Palazzo Chigi. Per uno strano scherzo del destino, la nascita del nuovo esecutivo potrebbe arrivare in una data molto simbolica per la destra italiana. La prima seduta del Parlamento, infatti, è prevista per il 13 ottobre quando i nuovi deputati e senatori saranno chiamati a eleggere i presidenti delle due Camere. Entro due giorni i neo-parlamentari dovranno iscriversi nei rispettivi gruppi di appartenenza e, poi, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, molto probabilmente convocherà la Meloni al Quirinale per affidarle l’incarico.

Se nel 2018 ci vollero circa quattro mesi per far nascere il governo gialloverde, stavolta l’iter dovrebbe essere molto più rapido. Il centrodestra ha una maggioranza ampia e Fratelli d’Italia ha un distacco abissale rispetto ai due suoi principali alleati di governo. Si può escludere che Matteo Salvini o Silvio Berlusconi possano imporre un nome diverso dal suo per la guida del Paese, come qualcuno ipotizzava fino a qualche settimana fa. Né il Capitano né il Cavaliere hanno la forza di impedire alla “sorella d’Italia” di diventare la prima donna presidente del Consiglio del nostro Paese.

Lunedì 24 ottobre, Mattarella dovrebbe iniziare le consultazioni, incontrando anzitutto i due nuovi presidenti delle Camere e gli ex capi di Stato come Giorgio Napolitano (considerata la sua età, si prevede che vi sarà solo una telefonata). Poi sarà la volta dei segretari di partito e Mattarella dovrebbe concludere il giro di incontri entro il 27 ottobre. Se le trattative per l’attribuzione dei dicasteri ai vari partiti non incontreranno grandi ostacoli, il governo Meloni potrebbe giurare già venerdì 28 ottobre.

E quale ricorrenza tanto cara alla destra post-fascista si celebra proprio in quella data? La marcia su Roma. E il fato vuole che sia avvenuta esattamente 100 anni fa: il 28 ottobre 1922. Se ciò avvenisse, apriti cielo. La sinistra nostrana griderebbe allo scandalo cercando di aizzare la stampa europea contro la Meloni e il centrodestra, anche se sicuramente non vi sarà alcuna marcia trionfale in quella giornata. La leader di Fratelli d’Italia sarà già concentrata ad affrontare emergenze come la crisi energetica e qualsiasi illazione che provi a ravvivare l’antifascismo militante potrebbe soltanto rivelarsi un boomerang per Enrico Letta e compagni. Il Pd, oggi, ha già vissuto la sua Caporetto. Rievocare il Ventennio o slogan come “fascisti, tornate nelle fogne” metterebbero una pietra tombale sulla sinistra italiana.

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