PALAZZO CIVICO

La fitta rete di Nardelli e Tedesco, incarichi a gogò per Di Russo & co

L'assessora e la sua "ombra" al centro di un intreccio di nomine e affidamenti tra Città Metropolitana e Comune di Torino. A beneficiarne due professionisti "alleati". Le proteste del M5s mentre il sindaco Lo Russo fa finta di non capire

Nei giorni convulsi in cui Stefano Lo Russo, appena eletto sindaco, era alle prese con la formazione della giunta, uno dei commercialisti più influenti di Torino varcò il portone di via Milano accompagnato da colei che da anni lo affianca all’interno del suo studio. Di lì a pochi giorni Gabriella Nardelli sarebbe diventata l’assessore al Bilancio del Comune, la professionista a cui il primo cittadino ha affidato i conti – un po’ meno disastrati dopo l’intervento di Mario Draghi – di una delle città più indebitate d’Italia. Era stato Davide Di Russo, commercialista di grido, stimato non solo nella cinta daziaria torinese, a presentare Nardelli al neo sindaco che, secondo certe ricostruzioni, aveva invece chiesto a lui di occuparsi delle casse di Palazzo civico.

Il 22 ottobre dello scorso anno era proprio lo Spiffero ad anticipare la nomina che sarebbe avvenuta nei giorni successivi: “Lo Russo trova la donna dei conti”. Un mese dopo, una delle prime nomine di Lo Russo riguarda il vertice di Metro Holding, la finanziaria della Città Metropolitana: il Pd aveva un nome, ma all’ultimo la scelta è ricaduta su Stefano Marzari, partner dello studio di Luigi Tealdi, marito dell’ex assessora della giunta Fassino Giuliana Tedesco che oggi è nello staff di Gabriella Nardelli, all’assessorato al Bilancio. I due studi sono alleati, le signore sono amiche e così inizia un intreccio di nomine e affidamenti di incarichi lungo l’asse tra via Milano e corso Inghilterra. Una curiosità: mentre nelle precedenti delibere di nomina degli staff i nomi delle figure ingaggiate nei vari assessorati comparivano come sempre accaduto, nel provvedimento di affidamento dell’incarico alla Tedesco il suo nome viene coperto dagli omissis.

Già quando c’era Nardelli a capo di Metro Holding, nominata dall’allora sindaca metropolitana Chiara Appendino, la società aveva affidato degli incarichi diretti (cioè senza bando) a Davide Di Russo: uno il primo gennaio 2021 da 6mila euro; un altro il primo ottobre dello stesso anno da 6.500 euro. Quando Nardelli si trasferisce a Palazzo civico e Marzari diventa il nuovo amministratore unico della società la cifra delle consulenze aumenta: il primo gennaio 2022 ecco per Di Russo un incarico da 37.500 euro. Negli ultimi giorni in cui Nardelli è stata amministratore unico di Metro Holding, il 13 ottobre 2021, prima di trasferirsi in Comune, la società affida un ulteriore incarico da 6.500 euro proprio a Luigi Tealdi, il marito di colei che di lì a un mesetto sarebbe diventata la sua prima collaboratrice e, secondo qualcuno, una sorta di “assessore ombra”. Lui, però, rinuncia.

Intanto Di Russo spunta anche nelle nomine del sindaco che lo piazza a capo del Collegio di revisione della Smat, la società pubblica che si occupa del servizio idrico di Torino e dei Comuni dell'area metropolitana, e della Fondazione per la Cultura. Inoltre viene indicata per rappresentare il Comune nella Fondazione XX Marzo, che si occupa della gestione dei siti olimpici, Silvana Secinaro, professoressa associata alla Facoltà di Economia, specializzata in blockchain, anche lei in stretti rapporti con Di Russo (tanto per dire sono coaturi di un testo di Ragioneria pubblica).

Su questa sfilza di incarichi, tutti sottosoglia e quindi con aggiudicazione diretta, ha chiesto spiegazioni il capogruppo del Movimento 5 stelle Andrea Russi con una interpellanza discussa ieri in Consiglio comunale nella quale il sindaco Lo Russo ha spiegato che Nardelli semplicemente “occupa una stanza nello studio Di Russo”, insomma un’affittuaria.

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