XIX LEGISLATURA

Pichetto "torna" all'Ambiente, giallo (e caos) in Forza Italia

Colpo di scena. Un "errore" nella lettura della lista l'aveva dirottato alla Pubblica amministrazione, dove invece va Zangrillo, fratello del medico personale del Cav, sponsorizzato dall'infermiera di Arcore Ronzulli. La rettifica dell'ufficio stampa della Meloni non convince

Aveva appena dichiarato la sua “soddisfazione per la nomina a ministro delle Pubblica Amministrazione”, ma Gilberto Pichetto nel nuovo Governo sarà ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, incarico che nelle lista letta da Giorgia Meloni all’uscita dallo studio del Presidente della Repubblica era attribuito a Paolo Zangrillo.

Di un “errore nella trascrizione della lista” parla un comunicato dello staff di Giorgia Meloni, anche se in queste ore anche su un cambio di deleghe come quello all’interno della compagne di Forza Italia non mancano possibili retroscena, in verità a dir poco attendibili visto che la nomine cono passate al vaglio del Capo dello Stato. Più probabile la premier abbia letto una prima versione della lista che, altrettanto probabilmente, potrebbe essere stata modificata nel corso del colloquio con Sergio Mattarella. Per una curiosa coincidenza il cambio riguarda non solo due esponenti di Forza Italia, ma anche due piemontesi e per giunta l’ex coordinatore regionale azzurro (Pichetto) e il suo successore.

Il “caso Pichetto-Zangrillo”, in ogni modo, è l’emblema del caos interno a Forza Italia. Il nome di Pichetto nel pomeriggio di trattative è rimbalzato dal Mite al Mise fino alla Pubblica amministrazione, come annunciato dal premier che succederà a Mario Draghi. Dopo quasi due ore la correzione, per “un errore di trascrizione”, spiegazione che però non convince. Secondo rumors raccolti tra gli azzurri Zangrillo avrebbe telefonato a Berlusconi chiedendo di essere spostato alla Pubblica amministrazione non sentendosi all’altezza del ministero, in particolare sulla partita dell’energia. Altri adombrano una sorta di potenziale incompatibilità derivante dal passato professionale in Acea, fornitore di energia e gas, del coordinatore regionale. Alla fine, fra ricostruzioni ufficiali e ufficiose, questo epilogo è un altro brutto inciampo per l’ottantaseienne sovrano di Arcore.

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