DIRITTI & ROVESCI

Europride, la Regione non sgancia.
Pd accusa: "Pregiudizio omofobo"

Il centrodestra respinge la proposta avanzata da Valle e sottoscritta da (quasi) tutte le minoranze. Tronzano spiega il no al contributo con esigenze di bilancio, Marrone marca la distanza con le rivendicazioni Lgbt. Ma a oggi non risulta alcuna candidatura di Torino. L'asse giallorosso si rinsalda sul terreno dei diritti

La Regione Piemonte nega il contributo per l’EuroPride e le minoranze vanno all’attacco. Così, sul tema dei diritti, destra e sinistra, tornano a rimarcare la differenza: da un lato la richiesta di stanziare 50mila euro per “un evento di grande rilevanza, che porterebbe centinaia di migliaia di persone a Torino e in Piemonte, oltre ad essere un’occasione di approfondimento e di discussione sui temi dei diritti”, dall’altra la rivendicazione di una “concezione naturale della famiglia”, espressa allo Spiffero dall’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone.

A prendere l’iniziativa, durante gli ultimi due giorni di discussione sull’assestamento di bilancio a Palazzo Lascaris è stato il vicepresidente del Consiglio Daniele Valle (Pd) con un ordine del giorno sottoscritto da tutte le forze di minoranza con l’eccezione – non certo causale – del ciellino Silvio Magliano dei Moderati e di Monica Canalis, espressione dell’ala ultracattolica del gruppo dem. Un odg “asciutto, scritto non con l’intento di dividere bensì di condividere” dice Valle con buona dose di malizia. Il quale con questa iniziativa incassa anche il sostegno del Movimento 5 stelle, proprio nel giorno in cui Chiara Appendino presenta alla Camera una proposta di legge per il matrimonio egualitario che s’inserisce nel solco della battaglia per i diritti che portò avanti da sindaca di Torino quando inaugurò la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Una proposta, spiega Appendino sui social, “che la collega Alessandra Maiorino ha costruito insieme alle associazioni Lgbt+ con un percorso iniziato nella scorsa legislatura e prevede che coppie eterosessuali e omosessuali godano degli stessi diritti, sia quelli del matrimonio, anche riguardo l’adozione, sia quelli dell’unione civile, eliminando la discriminazione tra famiglie di serie A e famiglie di serie B”.

Ed è proprio questa visione, che accomuna buona parte di Pd e M5s, che il centrodestra non intende avallare. “Finché si tratta di contrasto alle violenze, all’odio e all’omofobia siamo concordi – spiega Marrone – se invece si parla di utero in affitto o adozioni gay noi non ci riconosciamo”. Per questo “quando ci fu richiesto il patrocinio per il Torino Pride chiedemmo di condividere la piattaforma di valori su cui poggiava la manifestazione ma questo confronto ci è stato negato”. E negato fu anche il patrocinio.

In una nota Valle parla di “un evidente pregiudizio omofobo” della giunta di Alberto Cirio. La stessa giunta che, pur non patrocinando il Pride di Torino, attraverso Visit Piemonte ha contribuito con 25mila euro all’assemblea annuale degli Europride che si è svolta in ottobre al Lingotto con quasi 200 delegati. Dopo di allora, però, non è ancora stata formalizzata alcuna candidatura che, per l’edizione 2027, a oggi resta una intenzione. La stessa giunta regionale, come spiegato in aula dall’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, ha confermato la volontà di sostenere l’Europride pur non ravvisando l’urgenza di inserire un ordine del giorno nell’assestamento del 2022, trattandosi comunque di un evento in programma tra quattro o cinque anni. Sia come sia resta la distanza tra destra e sinistra sui diritti. Una distanza che in parte esiste anche all’interno della squadra di Cirio. 

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