CAMBI DI CASACCA

Dal M5s a Unione Popolare, Frediani va con de Magistris

La consigliera regionale ex M5s si accasa in Unione popolare, ultimo partito rimasto a sostenere la battaglia No Tav (in Valsusa, perché l'alta velocità tra Napoli e Bari l'ex sindaco l'ha sempre voluta). Qui trova vecchi compagni d'armi come Scibona, Carretto e Montalbano

Si scindono anche gli scissionisti del Movimento 5 stelle. A pochi giorni dall’adesione di Giorgio Bertola a Europa Verde, Francesca Frediani si accasa in Unione Popolare, l’ultima impresa dell’ex sindaco Masaniello di Napoli Luigi de Magistris. Così finisce anche l’avventura in proprio dei due consiglieri regionali del Piemonte che, nel dicembre del 2020, avevano abbandonato il partito di Giuseppe Conte fondando il Movimento 4 ottobre, che conservava nel nome il giorno della nascita dei Cinque Stelle, il richiamo a quelle quelle radici tradite (a giudizio loro) dai due governi dell’avvocato del popolo.

Frediani, classe 1973 è nata a Genova ma vive in Val di Susa dove ha abbracciato sin dall’inizio la battaglia al fianco dei comitati No Tav. Nel 2010 è entrata nello staff del gruppo pentastellato di Palazzo Lascaris, quattro anni dopo arriva la sua elezione nel parlamentino piemontese, dov’è stata confermata nel 2019.

“La contrarietà al Tav è il primo punto fermo della mia vita politica, ma ce ne sono molti altri. Questo mi ha portato a rimanere, di fatto, sola in Consiglio” è la premessa di Frediani nel post in cui annuncia il trasferimento. Poi prosegue: “Alle ultime elezioni politiche mi sono avvicinata al progetto di Unione Popolare, scoprendo un mondo di persone, tra cui tanti giovani, che condividono molte delle mie idee e non sono disposte a fare concessioni sui loro principi”. Ed ecco la decisione di proseguire con de Magistris (che l'alta velocità tra Napoli e Bari quando era sindaco l'ha sempre sostenuta) dove ritrova altri compagni d’arme un tempo pentastellati come l’ex senatore Marco Scibona e gli ex consiglieri comunali di Torino Deborah Montalbano e Damiano Carretto. “È un progetto fallimentare? Non avrà futuro?” si chiede Frediani quasi preconizzando l’epilogo dell’ennesimo partito movimentista alla sinistra della sinistra. Dopotutto, come si dice, Vedi Napoli e poi muori (politicamente s'intende). Una fine che lei stessa mette in conto. “Ma non potrei pensare ad altro in questo momento. Non so come finirà, ma mi sento nel posto giusto e questa per il momento è l'unica cosa che conta”.

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