STRENNA NATALIZIA

Le palle di Lo Russo

Forse non passerà alla storia come Spelacchio, l’albero di Natale più brutto degli ultimi anni, assurto a simbolo della sgangherata amministrazione grillina nella Roma di Virginia Raggi, ma certo non lo ricorderemo neanche per la sua imponenza o bellezza a celebrare il ritorno del centrosinistra nella prima capitale d’Italia. Insomma, davvero il sindaco Stefano Lo Russo ha aperto il portone del palazzo comunale di Torino per mostrare ai cittadini questo striminzito alberello natalizio addobbato da quattro palle dorate? Diciamo la verità più che goia e festosità infonde mestizia e tristezza, quella che solo una travisata austerità sabauda sa trasmettere. Per carità, coi tempi che corrono nessuno si aspettava lo sfarzo dell'abete del Rockefeller Center o del maeostoso pino di Praga. Però un cicin di creatività in più non sarebbe guastato. Almeno Roberto Gualtieri a Roma ci ha messo i pannelli solari per alimentare le luminarie e dare un segnale di sostenibilità. Qui non ci sono manco le lucine, almeno per ora: questa sera infatti dovrebbe esserci la solenne cerimonia di accensione.  

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