TRAVAGLI DEMOCRATICI

I cattodem riallacciano la corrente:
"Con noi il Pd sarà più Popolare"

A Torino la reunion dell'area capitanata da Delrio per benedire la corsa di Bonaccini. Lepri e Canalis in prima fila. Gariglio in movimento. In Piemonte Rossi è per ora l'unico candidato mentre Giorgis getta in campo Rossa per cercare di seminare zizzania

Nel giorno in cui Stefano Bonaccini sarà a Torino si saprà se il Pd piemontese avrà partorito qualche alternativa alla candidatura di Mimmo Rossi per la segreteria regionale. Date ed eventi s’intrecciano nella lunga corsa congressuale, iniziata di fatto all’indomani della débâcle elettorale e che avrà il suo culmine il 26 febbraio, giorno in cui centinaia di gazebo verranno allestiti in tutta Italia. Prima però c’è la deadline per la presentazione delle candidature fissata il 27 gennaio, proprio quando il governatore dell’Emilia-Romagna farà capolino nel capoluogo piemontese per ricevere l’abbraccio di militanti e amministratori ma anche la benedizione della ricostituita corrente dei Popolari. Alla faccia del candidato pronto a de-correntizzare il Pd. Un’altra componente che si aggiunge così a quella appena nata per scissione (da AreaDem): Iniziativa democratica, capeggiata da Piero Fassino dopo la separazione da Dario Franceschini, ormai ufficialmente su Elly Schlein. Scomposizioni e ricomposizioni, tatticismi e posizionamenti. Programmi e idee, per ora, possono aspettare.

E certo deve aver fatto discutere la reunion dei fedelissimi di Graziano Delrio che si sono dati appuntamento il 27 gennaio (ore 15) all’Arsenale della Pace di Torino sotto l’egida dell’ex parlamentare Stefano Lepri (che mirerebbe a un posto nella nuova segreteria nazionale) e della consigliera regionale Monica Canalis. “Un Pd + Popolare” il titolo di una iniziativa che avrebbe provocato anche qualche imbarazzo negli altri invitati, che a sentir loro non avevano colto il taglio “correntizio” del dibattito. Si tratta dell’eurodeputata Patrizia Toia, in questa fase vicina a Fassino, e della senatrice Simona Malpezzi di Base Riformista. Entrambe, insomma, frequentano altri lidi rispetto a quelli di Delrio e Lepri. Sarà forse per questo che nei giorni scorsi, in una delle chat dei Popolari, Lepri ha chiesto di non diffondere la locandina dell’evento, lasciando che rimanesse sullo sfondo, giusto per gli addetti ai lavori. Ma era troppo tardi.

Non solo la sinistra dem si presenterà divisa all’appuntamento congressuale, anche tra quelli che una volta erano i petali della Margherita i rapporti sono ambigui, talvolta distaccati, di reciproca diffidenza. Andranno tutti o quasi su Bonaccini ma ognuno percorrerà la via Emilia per conto suo. Vale per Lepri come per Davide Gariglio, entrambi parlamentari fino a pochi mesi fa, un tempo i due principali eredi di Guido Bodrato e Gianfranco Morgando, ma anche per altri. Voci parlano di un loro riavvicinamento che potrebbe avere come sbocco la candidatura in tandem di Canalis e Alberto Avetta alle prossime regionali, secondo alcuni invece sarà lo stesso Lepri a rigettarsi nella mischia in coppia con la sua sodale. Probabilmente i diretti interessati stanno valutando entrambe le opzioni.

Intanto, in vista del congresso, c’è una fetta sempre più ampia di apparato schierata con il presidente dell’Emilia-Romagna. Quasi unanime il gruppo regionale, con l’eccezione di Mauro Salizzoni e Maurizio Marello su Schlein e di Sergio Chiamparino che ha scelto Gianni Cuperlo. Idem nel Consiglio comunale di Torino dove solo Pierino Crema (Cuperlo) e Nadia Conticelli, in fase di riflessione, cantano fuori dal coro. Anche per questo è facile comprendere le difficoltà delle mozioni concorrenti a trovare un candidato disponibile a sfidare Rossi in Piemonte. La deputata cuneese Chiara Gribaudo, coordinatrice nazionale dei comitati Schlein, sono settimane che rimugina sul da farsi, ma a questo punto raccontano che, visti i rapporti di forza, farebbe volentieri a meno di misurarsi, mentre l’ipotesi Rita Rossa partorita dal cuperliano Andrea Giorgis, non sarebbe altro che il tentativo, ammantato da spirito unitario, di dividere il fronte bonacciniano.

print_icon