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Gran Paradiso nella nebbia (politica),
slitta ancora la nomina del presidente

Il ministro dell'Ambiente Pichetto proroga l'incarico al commissario Cerise. I piemontesi reclamano la poltrona ma si dividono sul nome. La Lega e una parte del Comuni propone il vicesindaco di Ceresole Durbano. Altri amministratori tirano la volata all'ex senatore Fluttero

Slitta ancora la nomina del nuovo presidente dell’ente Parco nazionale del Gran Paradiso. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha confermato Italo Cerise commissario straordinario: proseguirà nello svolgimento delle funzioni per altri sei mesi a decorrere dal 29 gennaio e, comunque, non oltre la nomina del nuovo presidente. Un rinvio dettato molto probabilmente dalla crisi interna alla maggioranza che governa la Valle d’Aosta, cui di concerto con il Piemonte spetta l’indicazione del nome da sottoporre poi al ministero.

Gli ultimi appelli a Pichetto sono arrivati nei giorni scorsi dalle valli torinesi del Parco: a sottoscriverli i vertici delle due unioni montane e i sindaci della zona con alcuni distinguo. Per l’Unione Montana Gran Paradiso il candidato ideale a presidente è e resta Mauro Durbano, attuale vicesindaco di Ceresole Reale: “Possiede il curriculum ideale per la carica, conosce bene l’oasi protetta e i suoi problemi e soprattutto è espressione del territorio”. Senza dimenticare la sua “piemontesità”, requisito essenziale per il successore di Cerise, presidente valdostano che ha guidato il Parco negli ultimi dieci anni.

Non fa nomi di possibili candidati l’altra lettera, quella firmata dall’Unione montana Orco e Soana che chiede “un presidente rappresentativo, di provata esperienza e super partes”. Tra le righe una sorta di altolà a Durbano, iscritto alla Lega e punto di riferimento per il partito di Matteo Salvini in zona, e una sorta di via libera ad Andrea Fluttero, ex sindaco di Chivasso, parlamentare e consigliere regionale del centrodestra, ma che da tempo ha lasciato la politica attiva per operare nel settore della green economy.

Nei mesi scorsi, però, ha iniziato a circolare con insistenza il nome dell’ex assessore regionale della VdA Emily Rini, classe 1982, coordinatrice regionale di Forza Italia, candidata non eletta alle scorse politiche. Curiosamente, la designazione della Rini non sarebbe caldeggiata dai valdostani bensì dal governatore piemontese Alberto Cirio su preciso input di Antonio Tajani. Il Piemonte rinuncerà alla poltrona?

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