OPERE & OMISSIONI

Nuovo stop all'Asti-Cuneo

Il sovrintendente ai Beni culturali si oppone al completamento dell'autostrada. Il ministro delle Infrastrutture Salvini è "imbufalito". Costa e Marattin del Terzo polo attaccano il governo. Cirio: "Giovedì sarò a Roma per affrontare la questione"

Nuovo stop sull’autostrada Asti-Cuneo, un’opera attesa da trent’anni a cui manca l’ultima tratta di circa 9 km su 90,2 totali. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in una dichiarazione, sostiene che “sulla realizzazione della Asti-Cuneo il sovrintendente ha detto no. Questa mattina mi sono imbufalito”. In una nota, il Mit ha precisato di essere “al lavoro per sbloccare la Asti-Cuneo. Tra le opzioni, la presa di posizione del Consiglio dei Ministri per superare le resistenze emerse nelle ultime ore. Tecnicamente, si valuta l’attivazione della procedura di superamento del dissenso”.

La notizia del no ai lavori, di cui ancora non sono chiare le motivazioni, ha sollevato critiche da parte dell’opposizione. Per il Terzo Polo “stavolta lo stop arriva da un governo i cui esponenti, per anni avevano promesso di battersi contro i diktat dell’ambientalismo ideologico, contro lo strapotere delle Soprintendenze, contro i ritardi della burocrazia – così in una nota Enrico Costa e Luigi Marattin, deputati di Azione-Italia viva –. Oltre a sottolineare l’incoerenza dei vari Salvini, Sangiuliano e Meloni, ci chiediamo che cosa accidenti serva in Italia per completare un’infrastruttura essenziale e strategica”.

Appresa la notizia nel corso della seduta del consiglio regionale, il consigliere Maurizio Marello (Pd) ha chiesto un’audizione urgente del presidente Alberto Cirio e dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Gabusi. “Forse la Giunta è stata eccessivamente ottimista nel considerare ormai cosa fatta la realizzazione del Lotto II 6 A dell’Asti-Cuneo, il cui iter invece è stato bloccato all’ultimo step dal Ministero della Cultura. Non più tardi di due settimane fa l’assessore Gabusi rassicurava sulle tempistiche di un’infrastruttura di importanza fondamentale per la provincia di Cuneo e per il Piemonte. Oggi tutto viene rimesso in discussione, dunque chiedo delucidazioni alla Giunta. Abbiamo bisogno di conoscere i motivi del parere negativo che riguarda la parte del lotto tra Verduno e Cherasco dove al posto del tunnel sotto collinare il nuovo progetto ha previsto il passaggio in superficie con relativi viadotti” ha dichiarato Marello.

Il governatore assicura di essersi “immediatamente” confrontato con il ministro Sangiuliano e con il ministro Salvini e giovedì alle ore 15 sarà a Roma, insieme all’assessore Gabusi, il viceministro alle Infrastrutture Rixi e la società concessionaria, per un vertice con i tecnici del Ministero della Cultura, “in modo da entrare nel merito dei loro rilievi e superare le criticità. Ringrazio i Ministri per essersi immediatamente messi a disposizione e attivati con la volontà comune di trovare una soluzione. Questa loro determinazione ci rende fiduciosi, anche perché se le difficoltà persistessero il ministro Salvini si è già detto pronto a portare il completamento dell’Asti-Cuneo in Consiglio dei Ministri, che ha il potere di superare eventuali ostacoli e dare comunque il via libera finale al completamento dell’opera”.

print_icon