ACQUA BENE COMUNE

Canoni idrici, la Regione chiude i rubinetti alla Provincia di Cuneo

La maggioranza di centrodestra dirotta ai Comuni montani i contributi e il presidente Robaldo resta a secco. Il provvedimento del capogruppo FdI Bongioanni fatto ad hoc per la Granda. "Una ripicca per aver perso le elezioni" attacca il centrosinistra

Una ripicca contro chi lo ha sconfitto alle elezioni. Così a Cuneo derubricano la sortita con cui il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni ha fatto dirottare dalla Provincia ai Comuni montani circa 4 milioni derivanti dai proventi dei canoni idrici distribuiti ogni anno dalla Regione Piemonte. Due dita negli occhi al presidente Luca Robaldo che ora si ritrova a dover far quadrare i conti dell’ente senza un’entrata messa, come sempre, a bilancio. Rischia di dover tagliare su manutenzione stradale ed edilizia scolastica mentre gli altri suoi colleghi non hanno di che preoccuparsi.

Attraverso un emendamento all’Omnibus del 2020, proprio Bongioanni aveva previsto – solo per Cuneo – che i canoni idrici potessero essere versati anche direttamente “ai comuni totalmente montani”, tagliando fuori la Provincia. Una marchetta per qualche sindaco amico? È quello che sospettano in molti. Quel provvedimento finora non era mai stato attuato, è stata una determina dirigenziale – sottoscritta all’indomani delle elezioni Provinciali del 2022 – a renderlo esecutivo. Ironia della sorte, vale solo per Cuneo, giacché a Torino, Biella, Vercelli e Vco, a beneficiare di quei contributi continuano a essere le province.

Che ci siano di mezzo beghe politiche in vista delle elezioni regionali che si svolgeranno tra un anno? È noto, infatti, che Robaldo – sindaco di Mondovì, fino all’anno scorso capo della segreteria di Alberto Cirio – sia stato eletto al vertice della Provincia nonostante l’ostracismo del centrodestra, guidando una coalizione ispirata dall’ex ministro e numero due di Azione Enrico Costa che si estende fino al Pd. Un’onta che Fratelli d’Italia ora vuole vendicare prosciugando le casse dell’ente, mentre il governatore si è ben guardato dall’entrare nella disputa. 

La questione è emersa alla fine della scorsa settimana durante l’ultimo Consiglio in cui il Pd ha attaccato Bongioanni e tutta la maggioranza di centrodestra. “La Provincia gestisce 3000 chilometri di strade e 72 scuole superiori – è la premessa del Pd in una nota – questa indebita sottrazione di risorse rischia di rendere più difficile, se non impossibile, garantire servizi essenziali come la manutenzione delle strade”. Per il momento, però, la Regione non sembra intenzionata a tornare indietro. 

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