PALAZZI ROMANI

Sbarchi migranti, vertice a Palazzo Chigi. Crosetto: "Mosca dietro l’impennata"

Dopo il nuovo naufragio al largo della Libia, il governo starebbe valutando alcune modifiche al decreto-Cutro. Per il ministro della Difesa l’escalation è parte della guerra ibrida della Russia. "Europa e Nato devono intervenire prima che sia troppo tardi"

L’emergenza immigrazione è stata al centro dell’incontro questa mattina a Palazzo Chigi fra il premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto e i vertici dei Servizi segreti. Alla riunione hanno partecipato in collegamento da remoto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Entrambi video-collegati perché impegnati in due missioni all’estero. Dopo il nuovo naufragio al largo della Libia, il governo starebbe valutando alcune modifiche al decreto-Cutro. Dettato dall’emergenza della tragedia in mare davanti alle coste calabresi del 25 febbraio. In particolare, sulla protezione speciale per i permessi di soggiorno per molti dei familiari. Il decreto approderà in Senato mercoledì prossimo. Intanto il ministro degli Esteri Tajani si è detto preoccupato perché molti migranti arrivano da aree controllate dalle truppe di Wagner. “Non vorrei che ci fosse qualche tentativo di spingere migranti verso l’Italia”, ha aggiunto al termine di un incontro a Gerusalemme con il premier Benjamin Netanyahu.

Identica preoccupazione arriva da Crosetto. “Ormai si può affermare – si legge in una nota del ministero della Difesa – che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida. Che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando. Utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani”. Crosetto si appella quindi a Bruxelles e alla Nato. “Ue, Nato e Occidente, così come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale aperto dal conflitto ucraino, oggi dovrebbero capire che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso”. E ancora, incalza, “dovrebbero prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i paesi più esposti. In primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L’Alleanza Atlantica si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive. Ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i rubinetti dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli”.

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