PALAZZO LASCARIS

Via libera ai sottosegretari, ma saranno al massimo due

Grazie a un escamotage di FdI il centrodestra vince il braccio di ferro, al Pd l'onore delle armi. La maggioranza approva la legge che modifica lo Statuto della Regione Piemonte istituendo una nuova figura di raccordo tra Consiglio e giunta. Ma il numero si dimezza

È bastato un “diversivo” al centrodestra per aggirare l’ostruzionismo delle minoranze a Palazzo Lascaris e portare a casa la modifica dello Statuto che introduce i sottosegretari nella governance della Regione Piemonte. L’emendamento presentato ieri dal capogruppo di FdI Paolo Bongioanni è passato in testa agli 8.420 emendamenti ostruzionistici – prodotti in gran parte da Pd, M5s e Giorgio Bertola di Europa Verde – facendoli decadere subito dopo la sua approvazione. Un’operazione di “tecnica legislativa”, passata grazie a un gioco di sponda con il presidente del parlamentino piemontese Stefano Allasia che ha accolto l’emendamento di Bongioanni e messo il timbro su quella che ieri il numero uno dei consiglieri dem Raffaele Gallo ha definito “una mostruosità politica, giuridica e tecnica”.

Unica concessione alle minoranze, che da una settimana sono sulle barricate per contrastare questa modifica statutaria in nome del contenimento dei costi della politica, è la riduzione del numero dei sottosegretari dai quattro inizialmente prospettati al massimo di due. Una legge ordinaria successiva definirà i loro compiti e i loro emolumenti. “Anche se accordi non si sono trovati (excusatio non petita… ndr) e abbiamo fatto maratone perché c’è una libertà quasi illimitata per l’opposizione – ha affermato Bongioanni illustrando le ultime modifiche – abbiamo pensato di arrivare a un numero massimo di due sottosegretari”.

“Avete forzato all’estremo, ma la sostanza vera è che il primo giorno avete ceduto voi alle 7 del mattino, il secondo già a mezzanotte, e ieri alle otto di sera. Noi eravamo pronti con i sacchi a pelo, ma oggi dal punto di vista della tecnica legislativa non abbiamo modo di bloccare questa vostra iniziativa. Prendiamo atto di ciò che fate, ma in democrazia non funziona così” ostenta l’ultima ribellione Gallo, mentre i Cinquestelle hanno travestito da ribellione la loro uscita dal campo di ieri: “Non parteciperemo a tutto questo, abbandoniamo l’aula” ha tuonato il grillino Ivano Martinetti. Ne segue un siparietto con il Pd che ha provato a fare “una foto ricordo della giunta, perché è l'ultima volta che la vedremo in questa’aula”, tentativo prontamente bloccato da Allasia.

La legge torna in Consiglio regionale tra due mesi per la seconda lettura. In questi sessanta giorni il centrodestra ha assicurato che, per compensare l’aumento dei costi della politica, ridurrà i superconsulenti che oggi spettano al presidente eletto. Lo farà davvero?