TRAVAGLI DEMOCRATICI

L'ombra di Schlein sulla Meloni

La premier ci ha messo 27 giorni per varare il governo, lei quasi 40 per formare la segreteria Pd che ha l'ambizione di farle il controcanto. Tanti Carneadi, molte seconde file, qualche "usurato sicuro" assemblati con il Cencelli dem. Zingaretti non riesce a infilare Pacella

“Abbiamo fatto un grande lavoro per costruire una squadra solida basata sul rinnovamento e sulle competenze”. Elly Schlein ha presentato in una diretta su Instagram la nuova segreteria del Pd, ufficializzata con grande fatica a oltre un mese dall’elezione (26 febbraio) come nuova segretaria dei dem. “Sono stati mesi complicati, ora mi prenderò qualche giorno per staccare, riposarmi”, ha detto l’inquilina del Nazareno, che in apertura ha voluto rivolgere gli auguri di “pronta guarigione a Silvio Berlusconi, in questo momento di grande apprensione”. Ha poi elencato i componenti della segreteria, letti in “rigoroso ordine alfabetico”. Una squadra che ha il profilo di una sorta di “governo ombra”, in grado di fare il controcanto all’esecutivo di Giorgia Meloni. Nelle prossime settimane verranno designati anche un coordinatore dei sindaci e dei segretari regionali: entreranno anche loro in segreteria.

Una segreteria paritaria: dieci donne e dieci uomini. Nel dettaglio: ad Alessandro Alfieri ex coordinatore di Base riformista, va la delega al Pnrr e alle Riforme; il braccio destro di Stefano Bonaccini Davide Baruffi si occuperà di Enti locali; la fedelissima di Schlein Marta Bonafoni   coordinatrice della segreteria con in più le competenze su Terzo settore e associazionismo; Stefania Bonaldi a Pa, professioni e innovazione; Annalisa Corrado, ex portavoce Green Italia, si occuperà di conversione ecologica e Green economy; Alfredo D’Attorre Università, Marco Furfaro responsabile delle iniziative politiche e si occuperà anche del contrasto alle diseguaglianze e del welfare; a Maria Cecilia Guerra le politiche del lavoro; Camilla Laureti seguirà le politiche agricole; Marwa Mahmoud la delega alla partecipazione e alla formazione politica; Pierfrancesco Majorino si occuperà di politiche migratorie e diritto alla casa; Irene Manzi seguirà la scuola; l’orlandiano Antonio Misiani si occuperà di economia, finanze, imprese e infrastrutture; Vincenza Rando di contrasto alle mafie, legalità e trasparenza; a Sandro Ruotolo, giornalista del carrozzone di Michele Santoro viene affidata la responsabilità di informazione, cultura, culture e memoria (come le bufale del figlio di Ciancimino); Marco Sarracino di Coesione territoriale, Sud e aree interne; Marina Sereni di Salute e sanità; Debora Serracchiani di Giustizia; Igor Taruffi è il responsabile Organizzazione e Alessandro Zan ai Diritti. “Ho al mio fianco una squadra di grande qualità,. Soprattutto se confrontata con chi oggi è al Governo del nostro Paese e che sfideremo su ognuno di questi terreni. Lo abbiamo detto e lo riconfermo. Continueremo a voler essere un problema per il Governo di Giorgia Meloni”, ha sottolineato la Schlein.

Spicca il ruolo assegnato a Bonafoni, che da neo iscritta al partito è catapultata al vertice. Quarantasei anni, un passato da giornalista radiofonica a Radio Popolare, consigliera in Lazio al terzo mandato, il 12 febbraio è stata l’unica eletta nella lista civica che sosteneva Alessio D’Amato, è stata l’organizzatrice dell’evento al circolo Arci Monk in cui Schlein ha annunciato la sua candidatura.

E per accontentare tutti, ma proprio tutti, sono stati annunciati anche quattro dipartimenti al di fuori della segreteria, con l’ex commissario tecnico della nazionale di volley Mauro Berruto allo Sport, Annarosa Pesole alla Transizione digitale, Jacopo Melio all’Inclusione, mentre Gaspare Righi sarà il capo della segreteria.

Una sorta di governo ombra nel solco di quello varato ai primi vagiti del Pd da Walter Veltroni, per quanto composto essenzialmente da seconde file individuate senza mai perdere di vista il manuale Cencelli. Saltato all’ultimo il nome del piemontese (trapiantato a Roma) Andrea Pacella cui non è bastata la forte sponsorizzazione di Nicola Zingaretti. Entrano invece due esponenti di Articolo 1 (D’Attorre e Guerra) che aveva sostenuto la neo segretaria alle primarie. Confermata una rappresentanza anche alla compagine che ha sostenuto Stefano Bonaccini alle primarie, nell’ottica di una gestione unitaria del partito. Entrano nella squadra di Schlein il coordinatore di Base Riformista Alfieri, il braccio destro del governatore in Emilia-Romagna Baruffi, la Serracchiani, che ottiene così una compensazione dopo aver perso il posto di capogruppo a Montecitorio.

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