PALAZZI ROMANI

Antimafia, Meloni impone Colosimo

La premier ha tirato dritto, incurante delle polemiche (assai strumentali) delle opposizioni. La deputata di FdI eletta presidente con i soli voti della maggioranza di centrodestra. I parlamentari di Pd, M5s e Avs sono usciti dall'aula

La commissione Antimafia si è riunita al quinto piano di San Macuto per eleggere il presidente. I parlamentari dell’opposizione sono usciti dall’aula. Il centrodestra ha infatti deciso di votare per la propria candidata Chiara Colosimo di FdI sulla quale Pd, M5s e Avs avevano espresso la loro contrarietà. A presiedere la seduta è stato il parlamentare più anziano, Francesco Castiello di FI. La seduta è avvenuta nel giorno in cui si celebra il 31° anniversario della Strage di Capaci.

È stato un acceso scontro politico sul nome della candidata unica del centrodestra, la deputata di Latina fortemente voluta da Fratelli d’Italia, finita al centro di alcune polemiche dopo un servizio di Report, che l’ha indicata come vicina a Luigi Ciavardini, l’ex estremista nero dei Nar, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, a 13 per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a 10 per quello del giudice Mario Amato. Un'istantanea scattata nel marzo del 2015 durante una cena organizzata per raccogliere fondi per i detenuti di Rebibbia a cui partecipò anche Marta Bonafoni, consigliera regionale e big della segreteria Pd guidata da Elly Schlein.

Le opposizioni, con in prima fila il Pd e i Cinque Stelle, hanno minacciato fino all’ultimo di non votarla. «Se la maggioranza dovesse insistere sul nome che è circolato in questi giorni, il Movimento 5 Stelle non parteciperà al voto in segno di totale contrarietà alla scelta che si vuole portare avanti», hanno sottolineato i membri M5s della Commissione Antimafia. Anche Alleanza Verdi e Sinistra non ha preso parte al voto. Una vicepresidenza va  a Forza Italia con Mauro D’Attis mentre l’altra vicepresidenza potrebbe andare al M5s.

Fonti della maggioranza hanno sottolineato che sul piatto della bilancia, nella trattativa per sbloccare l’impasse sull’Antimafia e sul nome di Colosimo, non ci sarebbe solo la presidenza di questa bicamerale, ma anche quella di molte altre, tra cui quella per gli Affari regionali, per il Federalismo fiscale, per Schengen e per il Femminicidio. E quindi il dialogo sarebbe più che mai aperto.

La nuova commissione Antimafia è composta da 50 membri, 25 senatori e 25 deputati. Tra i compiti della Commissione, oltre a quelli già previsti nella scorsa legislatura, un esplicito riferimento alle “zoomafie” e alle nuove forme di criminalità organizzata di tipo mafioso connesse all'immigrazione, a nuove popolazioni residenti e a specifici contesti sociali, economici e culturali di formazione più recente. Novità rispetto al passato, la Commissione Antimafia si occuperà anche dell’infiltrazione all'interno della comunità nigeriana, con attenzione anche allo sfruttamento di donne e minori, e del settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato in alcune zone della Toscana tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino e alla sicurezza nei luoghi di produzione e ancora dell'esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso canali di trasferimento di denaro regolari o irregolari. Un esplicito riferimento viene fatto nel testo anche a compiti contro i rischi di infiltrazione nei progetti previsti dal Pnrr.

print_icon