AMBIENTE

Aria (più) pulita, siccità superata

L'indagine dell'Arpa certifica il miglioramento delle condizioni ambientali in Piemonte. Le piogge riducono sensibilmente il deficit idrico (-7%). Diminuisce anche l'inquinamento. Cirio: "Fondamentali le nostre misure a partire dal raddoppio dei fondi Fesr"

Il Piemonte grazie alle piogge di maggio ha quasi interamente recuperato il deficit annuale di acqua. Lo ha annunciato il presidente della Regione Alberto Cirio durante la presentazione della relazione sullo stato dell’ambiente realizzata dall’Arpa. “Quando ci siamo visti qui a fine aprile con il ministro Gilberto Pichetto per parlare di siccità – ha detto Cirio – non pioveva da mesi. Iniziò quel giorno con qualche goccia. Oggi abbiamo quasi completamente recuperato il deficit di pioggia del 2023. Tra gennaio e aprile eravamo la Regione più siccitosa d’Europa con -50% di precipitazioni, a maggio il deficit si è ridotto a -7%”. Questo perché abbiamo avuto un +90% di precipitazioni in questo mese rispetto alle medie di maggio dal 1991 a oggi”.

“Sono caduti oltre 230 millimetri d’acqua, un quantitativo enorme, ma il Piemonte ha tenuto. Abbiamo retto anche per la tragica esperienza fatta con le alluvioni del 1994 e del 2000. Da quelle situazioni disastrose sono nate la Protezione Civile, che è una delle migliori d’Italia, e la consapevolezza degli amministratori pubblici. Inclusa la Regione, che ha semplificato le procedure per la pulizia dei fiumi”. “Stiamo uscendo dall’emergenza siccità – ha rimarcato Cirio – il Lago Maggiore, bacino di riferimento che mette in sicurezza l’agricoltura piemontese, è un metro al di sopra del giugno dell’anno scorso. Il dato ci fa ben pensare ma non deve indurci a credere che la siccità non sia più un problema. In Italia si recupera solo l’11% dell’acqua piovana, dobbiamo aumentare questa percentuale: nel nuovo Csr (ex Psr) abbiamo misure importanti per contrastare l’emergenza siccità”.

Migliora anche la qualità dell’aria rispetto allo scorso anno, rilevata prima delle grandi piogge, così da avere un dato depurato e confrontabile senza interferenze. “Il fatto che le montagne ci chiudano in una sorta di catino non deve diventare un alibi: siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a investire” ha detto Cirio. Secondo il governatore, il 2023 fotografa un miglioramento dei dati, sia sulle polveri sottili, sia per gli ossidi di azoto. Rispetto allo stesso periodo del 2022 sono stati inferiori sia i valori medi, sia il numero dei superamenti. L’anno scorso, invece, si era registrata una sostanziale tenuta del numero di superamenti, con un lieve incremento nelle aree urbane: “Al miglioramento – assicura Cirio – hanno contribuito numerose misure messe in campo dalla Regione. Abbiamo più che raddoppiato le risorse di provenienza Fesr, che nella programmazione 2014-2022 erano state di 181 milioni e in quella 2023-2027 sono passate a 475 milioni. Sono fondi da spendere non solo per l’efficienza energetica, ma più in generale per la transizione ecologica di enti pubblici e aziende, con l’obiettivo di contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti”. Sul fronte dell’agricoltura “la programmazione 2014-2022 del Psr prevedeva 64,3 milioni per mitigare l’impatto sulla qualità dell’aria, quella 2023-2027 ne ha 73,2”. Insomma, è bastato stanziare più fondi per i prossimi anni che l’aria già è migliorata. “In questo momento – ha concluso Cirio – la Regione sta lavorando su 470 milioni di euro di fondi complessivi previsti su diverse tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie, di cui 150 già spesi tra misure dirette, trasporti, efficientemente energetico, green community e idrogeno”.

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