Greco, Marrone e la classe dirigente

Nei giorni scorsi c’è stato qualche timido accenno di riprendere il dibattito sul futuro di Torino e la sua area metropolitana. Dibattito che ha ignorato due protagonisti politici del centrodestra torinese e nazionale. Sì, perché i due politici, con la loro polemica nei confronti del direttore del Museo Egizio, hanno contribuito a incrementare la visibilità e la curiosità attorno alla nostra città e al museo stesso. Penso a tutti quei turisti dubbiosi se farsi un giro a Torino e magari indecisi se fare una capatina all’Egizio, i quali dopo avere letto della polemica nazional-nostrana, si sono detti “mah, andiamo e vedere ‘sto Museo Egizio per vedere chi ha ragione”. È anche probabile che tra coloro che sono stati incuriositi ci siano molti elettori leghisti o di Fratelli d’Italia che dopo averlo visitato cambieranno opinione nel voto? Dunque ringraziamo, dopo tante parole vuote e vacue di intellettuali, esperti, operatori sociali e studiosi del territorio, che con il provvido intervento di esponenti della politica di centrodestra si rimette Torino al centro dell’interesse nazionale e si smuova il circuito turistico torinese.

Un vecchio slogan di Finmeccanica, oggi Leonardo, diceva: creare valore, creare lavoro; orbene laddove il direttore non è arrivato col suo metodo analitico, programmato, studiato per aumentare l’interesse verso il Museo Egizio potrebbe esserci arrivato proprio il centrodestra con le sue sterili polemiche.  Saranno mica stati d’accordo? Di certo sarà importante analizzare il flusso turistico dei prossimi mesi e se il metodo funziona lo replichiamo per la Reggia di Venaria e il circuito delle residenze sabaude. Ognuno ha le sue capacità e strumenti per valorizzare il territorio anche con le sue ricadute occupazionali; ecco dunque valore e lavoro.

Ma c’è un altro merito che va aggiunto. Appunto merito. Quella parola tanto citata dalla presidente del Consiglio e inserita anche nella denominazione del Ministero dell’Istruzione e oggi anche del Merito, appunto. Concetto molto citato dicevo ma poco applicato per ora e con la solita polemica sterile del centrosinistra.

Perché in occasione della querelle sull’operato del direttore Christian Greco il merito, con la emme maiuscola è emerso in tutta la sua evidenza. Effettivamente la polemica artefatta ha posto in evidenza che siamo di fronte a una persona meritevole del posto che occupa, che non è direttore perché in quota a un partito o a qualche politico ma è lì per Merito, Merito suo.

Greco credo che debba essere riconoscente verso chi ha appiccato il fuoco della polemica perché adesso chi lo smuove da un incarico per cui da destra a sinistra, vari ministri compresi, gli hanno riconosciuto professionalità e intelligenza?

Bisognerebbe che a partire da chi ha acceso la miccia della polemica ci fosse una riflessione, questa sì, seria, sul fatto che per fare politica, ricoprire incarichi dirigenziali pubblici e privati, fare gli imprenditori, essere sindacalisti ci va competenza, professionalità, conoscenza che diventa merito. Purtroppo questi requisiti oggi sono demodé, non riconosciuti, conta essere parenti di qualcuno, essere raccomandati dal politico vincente, essere “ammanicati” con il potente di turno per inventarsi imprenditore/trice.

Siccome per ora prevale questo metodo il dibattito su Torino, quello fatto da personalità competenti, non va da nessuna parte e langue come galleggia il futuro torinese.

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