CINQUE CERCHI

Lombardia fredda sul Piemonte:
"Per il bob è meglio St. Moritz". Cirio punta il dito contro Sala

Olimpiadi della discordia. Fontana si dice aperto a tutte le soluzione ma in realtà tifa per la località svizzera. Il sindaco di Milano più ostile. Il governatore su Cesana: "Dimostreremo che recuperiamo l'impianto facendo risparmiare soldi pubblici - VIDEO

Forza Italia, Forza Piemonte. Nella compagine di governo è soprattutto il partito azzurro a chiedere con insistenza di far tornare in pista la regione guidata da Alberto Cirio per le Olimpiadi invernali del 2026, assegnando a Cesana le gare di bob, slittino e skeleton. “È un problema anche di sostenibilità”, ammette il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Queste Olimpiadi, “ci è stato detto, devono essere le prime Olimpiadi sostenibili per fare una pista da bob”. E purtroppo “una delle ragioni per cui non si fa a Cortina è proprio quella. Il costo è di circa 120 milioni di euro, 120 milioni di euro per un’attività che non è così praticata, per cui le persone non è che ci vadano tutte le domeniche sulla pista da bob, quindi, è chiaro che è un investimento che anche giustamente il Governo ha valutato essere forse un po’ eccessivo”. Il governatore leghista è apparentemente super partes, anche se dietro l’apparente posizione pilatesca tifa per la Svizzera: “Io non dico no a nessuna scelta anche perché è una decisione che dovremmo prendere tutti insieme. Ho evidenziato come quella di St. Moritz avrebbe il vantaggio di essere a pochi chilometri da Livigno, di consentire l’utilizzo del villaggio olimpico di Livigno, di consentire la realizzazione su una pista che già c’è per la quale c’è bisogno di pochi interventi perché si svolgono lì tutti gli anni le gare di Coppa del Mondo; quindi, se va bene per la Coppa del Mondo va bene anche per le Olimpiadi. Però se a un certo punto il Governo dovesse decidere di andare a Torino o di andare da qualunque altra parte, non ho nessun problema”.

Dopo l’assist del Doge veneto Luca Zaia, i massimi vertici berlusconiani – dal vicepremier Antonio Tajani ai ministri piemontesi Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto – hanno iniziato il pressing. “Per Cesana abbiamo riaperto una partita che era chiusa – spiega il presidente Cirio –. Tutti si devono ricordare che la partita si è chiusa perché qui, in Regione e in Comune, qualcuno ha detto che non le voleva. Ce la mettiamo tutta per riportare a casa qualcosa a cui si era rinunciato”. Un’ipotesi, quella di disputare le gare di bob nell’impianto di Cesana per i Giochi olimpici Milano-Cortina 2026, che deve presentare vantaggi economici e assicurare i tempi della realizzazione. “A ore, entro oggi, il piano recupero dell’impianto di Cesana sarà pronto”, ha assicurato Cirio, intervenendo alla presentazione della stagione 2023-2024 della ViaLattea. “Ho anche raccolto la disponibilità del Politecnico perché affiancherà allo studio la sua relazione dando la disponibilità a seguire le fasi e per dimostrare a Roma o a Milano che siamo in grado di recuperare l’impianto facendo risparmiare soldi pubblici”, ha spiegato.

Parlando all’apertura della stagione invernale della Via Lattea Cirio non risparmia una stoccata all’ex sindaca di Torino quando dice che “dobbiamo riaprire questa partita che si è chiusa perché qualcuno, in questa regione e in questa città, quando si dovevano fare le Olimpiadi ha detto che non le voleva” con riferimento a Chiara Appendino e alla sua giunta. Poi indica nel sindaco di Milano Giuseppe Sala il principale ostacolo al coinvolgimento del Piemonte nei Giochi invernali del 2026: “Ogni volta che ci sediamo al tavolo con i lombardi e con i veneti, in particolare col sindaco di Milano che dimostra di non avere particolari affetti nei confronti di questa città e di questa regione, ci dicono ‘ma voi cosa volete, avete rinunciato’”. Di qui la decisione di realizzare un dossier dettagliato per “dimostrare a Roma, o forse meglio a Milano, perché è Milano che va convinta, che siamo in grado di recuperare l’impianto entro un anno e di metterlo a disposizione per il test event e di far risparmiare soldi pubblici”. Sulla cifra da stanziare si parla di 18-20 milioni di euro.  

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