Ora scegliamo pure i parlamentari
17:34 Lunedì 03 Dicembre 2012 1Convergenza trasversale tra Esposito e i renziani per rilanciare le primarie dei rappresentanti alla Camera e al Senato. Da un anno e mezzo un ordine del giorno sul tema giace in direzione regionale. La palla passa ai vertici del Pd
“E ora via alle primarie per i parlamentari”. A rilanciare il tema è il deputato Stefano Esposito, il quale da oltre un anno conduce una battaglia per aggirare quella norma del Porcellum che prevede la redazione della lista elettorale dai vertici di ogni partito. Assieme al consigliere regionale (renziano) Davide Gariglio nel luglio 2011 aveva presentato un ordine del giorno alla direzione del Pd, ma da allora, dopo un gran polverone, la questione è stata archiviata. In calce anche le firme di altri consiglieri regionali, come Stefano Lepri, Nino Boeti, Mauro Laus, Roberto Placido, oltre a pezzi importanti di quella che oggi è la componente di Rifare l’Italia, dal sindaco di Settimo Aldo Corgiat all’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama. Tutti o quasi nomi che ambiscono senza nasconderlo a uno scranno romano.
Tra gli avversi al provvedimento la segretaria provinciale Paola Bragantini e il suo omologo regionale Gianfranco Morgando, per nulla intenzionati a rinunciare a quel ruolo centrale che l’attuale legge elettorale riserverebbe loro al momento di redigere le liste. Ma ora il tema potrebbe tornare di attualità, soprattutto se il Parlamento non sarà in grado di approvare la nuova riforma con cui si andrà alle urne. E non sono da escludere delle convergenze trasversali per chi fino a ieri si è scontrato dietro le trincee scavate durante il duello tra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani.
Gariglio è tra i primi a ribadire la volontà di tornare a sottoporsi al giudizio degli elettori del Pd: “Se rimane il Porcellum, facciamo le primarie per la scelta dei parlamentari. Lo sapete come la penso, anche e soprattutto oggi: people have the power!” scrive sul suo profilo Facebook. Una posizione sulla quale potrebbero allinearsi gran parte dei renziani, a partire dal sindaco di Nichelino Pino Catizone, oltre al già citato Lepri. Una richiesta trasversale da recapitare direttamente ai vertici del partito, anche perché, se da un lato nessuno crede davvero al ritiro in buon ordine di Renzi e soprattutto di tutti i suoi sostenitori dopo la sconfitta di ieri, dall’altra appare ineludibile la necessità di trovare uno strumento per riuscire a dare rappresentanza a quel 40% del partito che ha sposato il progetto politico del sindaco fiorentino.