Le Universiadi sfrattano gli universitari
Oscar Serra 13:00 Mercoledì 26 Giugno 2024Gli atleti in arrivo per il grande evento verranno ospitati nelle residenze dell'Edisu e qualche centinaio di studenti dovrà abbandonare l'alloggio per più di un mese. Il presidente Sciretti: "Disagi ridotti al minimo"
Arrivano le Universiadi, si sfrattano gli universitari. Sembra un paradosso eppure l’approdo dei Giochi a Torino, in programma il prossimo anno, creerà più di un disagio agli studenti fuori sede che ogni anno occupano gli alloggi gestiti dall’Edisu, l’Ente per il diritto allo studio della Regione Piemonte. Le nuove strutture, che l’evento porterà in dote, non saranno realizzate in tempo per l’inizio della manifestazione e quindi il comitato organizzatore dovrà arrangiarsi in altro modo. Facile a dirsi.
Il bando è quasi pronto e prevede che un numero ancora imprecisato di residenze sia indisponibile dal 20 dicembre di quest’anno al 31 gennaio del prossimo. Quindi chi otterrà la casa a settembre deve sapere che dopo un paio di mesi potrebbe essere costretto a traslocare. “Una buona parte dei nostri studenti rientra a per le vacanze natalizie” mette le mani avanti Alessandro Sciretti, numero uno dell’Edisu e pure delle Universiadi. Questo, però, vuol dire che sarebbero costretti a prolungare le ferie ben oltre la Befana e che in quel periodo dovranno portarsi via tutto.
E dire che solo un anno e mezzo fa venivano annunciati 400 nuovi posti per la Torino universitaria che passava così da 2.400 a 2.800 residenze per gli studenti da fuori. Un investimento, assieme ad altri, che mira a trasformare il capoluogo piemontese in una città sempre più legata ai suoi due atenei, pronta a far posto a un numero crescente di fuorisede. Altre 3mila verranno realizzate nei prossimi mesi attraverso i fondi del Pnrr e della legge 338 del 2000, dopo un cambio di programma sancito dal governo di Mario Draghi che ha dirottato su quei fondi un investimento che alla vigilia era in capo allo Stato.
Ma quanti sono gli studenti che rischiano di dover sloggiare durante i Giochi? Impossibile saperlo con certezza, “almeno finché non sapremo da quante persone sono composte le delegazioni dei vari paesi” spiega Sciretti allo Spiffero che però stima in un’ampia forbice tra i 150 e gli 800 studenti coloro che dovranno lasciare il proprio alloggio durante l’evento. Per ora si sa che 74 Paesi hanno sottoscritto la preadesione, ma possono partecipare con uno o trecento atleti. Il problema riguarda solo Torino poiché nelle venue di montagna verranno sfruttati i vecchi villaggi olimpici.
Nel consiglio di amministrazione di Edisu c’è chi ha iniziato a storcere il naso e anche tra gli studenti monta la preoccupazione. Il tutto nei giorni in cui s’insedia la nuova giunta regionale con le deleghe allo sport e al diritto allo studio passate dalla Lega – il partito che nominò Sciretti all’inizio della scorsa legislatura regionale – a Fratelli d’Italia. Così una questione apparentemente tecnica rischia di diventare il primo caso politico, un dossier potenzialmente caldo sulla scrivania della vicepresidente Elena Chiorino e della collega Marina Chiarelli.
Sciretti assicura che ogni studente avrà la possibilità di trasferirsi da un alloggio all’altro, sempre nell’ambito degli studentati torinesi, dal momento che tradizionalmente ogni anno si liberano circa il 20 percento dei posti. Qualora venissero saturati, gli universitari sfrattati potrebbero rientrare a casa loro “e noi rimborseremmo il mancato utilizzo dell’alloggio per quelle settimane”; ultima opzione, se decidessero di restare a Torino, è l’albergo, “naturalmente a spese nostre” precisa Sciretti. Ma di chi? Del comitato organizzatore? Di Edisu? Della Regione?