A Biella il 64° suicidio in cella
13:59 Martedì 06 Agosto 2024Nella casa circondariale della città piemontese, già al centro di indagini, l'ennesimo caso di "una vera e propria carneficina". Una situazione che si fa ancora più scura se si contano i tentativi non riusciti: sono aumentati del 25% rispetto allo scorso anno
Aveva 55 anni il detenuto albanese che si è impiccato nel carcere di Biella uno degli istituti dove il sovraffollamento, secondo l’ultimo rapporto di Antigone, è del 200%. Istituto di pena già finito al centro di indagini e di polemiche nella città del sottosegretario Andrea Delmastro, cui è assegnata la delega proprio del sistema penitenziario. “Mai così tante morti dietro le sbarre, è una carneficina”. A parlare Gennarino De Fazio segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “È il 64esimo detenuto suicida dall'inizio dell'anno, ai quali bisogna aggiungere i 7 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”. “Nella sostanziale indifferenza del Governo – conclude De Fazio – non si ferma la carneficina nelle carceri del Paese e siamo a un numero di morti assurdo, mai visto in precedenza”.
La cronaca ci rimanda ad una crisi a tutti i livelli nelle carceri italiane dove la vita dietro le sbarre mette a dura prova i detenuti e gli agenti della Polizia Penitenziaria. Ci sono i numeri esponenziali del sovraffollamento: l’ultimo rapporto di Antigone parla di 4mila detenuti in più in solo 12 mesi, con tasso del 130%. In questo contesto come si legge nel dossier redatto da Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria ci sono i suicidi tra i detenuti, a togliersi la vita sono soprattutto stranieri con un’età intorno ai 38 anni e agenti. Sfuggono dai numeri di questo periodo non meno allarmanti, dei tentativi di suicido: 1200, con un aumento del 25% rispetto allo scorso anno. Uno dei modi “più usati” è quello di sniffare il gas dai fornelletti che sono nelle celle.