ECONOMIA DOMESTICA

Ma quali ferie, ad agosto si cerca (e si trova) lavoro

Sono circa 20.240 i contratti programmati dalle imprese piemontesi che salgono a 87.120 se si considera il prossimo trimestre. A tempo determinato il 62% delle entrate. Ma è difficile reperire quasi la metà dei profili ricercati, soprattutto in edilizia e meccanica

Possono posticipare le vacanze, tanto a settembre c’è anche meno casino. Ad agosto le imprese piemontesi prevedono 20.240 nuovi contratti, un dato in crescita rispetto al 2023: quest’anno si contano 940 entrate in più sull’anno scorso (+4,9%), mentre su base trimestrale (agosto-ottobre 2024) si registrano 87.120 assunzioni, in calo di 4.410 contratti sul 2023. Gli ingressi nelle imprese piemontesi questo agosto corrispondono al 23,2% delle 87.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,4% del totale nazionale (315mila circa) secondo i dati del bollettino realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro intervistando un campione di imprese tra giugno e luglio 2024.

Ma se il lavoro si trova, continua a presentarsi il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro già segnalato nei precedenti report di Unioncamere. Ad agosto sono stati difficili da reperire il 49% dei profili professionali ricercati, dato stabile sull’anno scorso. Mancano i candidati nel 35% dei casi, mentre nel 10% hanno una preparazione inadeguata. Guardando alle singole professioni si nota come gli operai specializzati dell’edilizia, di cui si prevedono 300 assunzioni in Piemonte soltanto ad agosto, sono stati difficili da reperire nel 88,6% dei casi, seguiti dagli operatori delle cure estetiche (81,7% dei casi su 100 ingressi previsti). Meccanici, artigiani, montatori, riparatori, manutentori, vasta categoria che nella regione varrà 530 assunzioni soltanto ad agosto, ha registrato difficoltà di reperimento nel 78,1% dei casi.

Poco meno di un’assunzione su tre (32,3%) interesserà giovani con meno di 30 anni, mentre nel 23% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Se il 27% delle entrate di agosto 2024 riguarderà commercio e servizi, il 19% saranno specialisti e tecnici. Gli operai specializzati coprono il 29% del totale mentre soltanto l’8% riguarderà impiegati. Il restante 18% è caratterizzato da profili generici.

Guardando ai dati del trimestre agosto-ottobre 2023 i servizi coprono il 66,9% della domanda di lavoro mentre l’industria genera il 33,1% della domanda. All’interno dei servizi, la fanno da padrone il settore dei servizi alla persona (15,5% sul totale degli ingressi nel trimestre), seguito dal turismo (14,9%) e dal commercio (12,5%). Guardando al comparto industriale invece spicca l’edilizia, che copre il 9% del totale degli ingressi sul trimestre. Per quanto riguarda i titoli di studio degli assunti, si nota come i laureati siano soltanto il 13% del personale previsto (in calo di un punto su luglio 2024), il 28% diplomati mentre qualifiche e diplomi professionali pesano per il 39% e la scuola dell’obbligo per il 18%.

Nel dettaglio dei titoli di studio, la ricerca di personale laureato sarà difficile per una quota leggermente maggiore alla media regionale (51,1%); tra gli indirizzi con maggiori criticità ci sono chimico e farmaceutico (81,7%), sanitario e paramedico (69,6%), insegnamento e formazione (64,8%) e scienze matematiche, fisiche e informatiche (63,8%). Le imprese lamentano grandi difficoltà nel reperire candidati con istruzione tecnica superiore (Its), eventualità che si verifica nel 57,2% dei casi, un dato comunque in calo su luglio quando ha toccato il 65,7%. Le difficoltà scendono al 45,5% per l’istruzione di livello secondario (fino a 19 anni). Ma in alcuni singoli indirizzi la difficoltà nel trovare personale resta elevata, ad esempio nell’informatica e telecomunicazioni (70,1%), meccanica-meccatronica ed energia (68,1%), costruzioni, ambiente e territorio (65,3%) e agrario, agroalimentare e agroindustria (62,6%).

Per quanto riguarda i candidati con qualifica o diploma professionale la difficoltà di reperimento è del 50,8%, con problemi maggiori su edile (85,5%), servizi di promozione e accoglienza (78,2%), benessere (74,4%) e riparazione dei veicoli a motore (72,4%). La domanda di lavoro anche ad agosto 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato che valgono il 62% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato nel 25% dei casi, mentre l’apprendistato si ferma al 7% delle entrate, mentre il 6% è coperto dai contratti residui, a completare il quadro regionale.

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