Turista morta su teleferica nel Verbano, altri due indagati
11:37 Mercoledì 28 Agosto 2024
Sono tre le persone indagate per l'incidente costato la vita a Margherita Lega, la donna di 41 anni precipitata nel vuoto, il 4 luglio scorso a Calasca Castiglione, nel Verbano-Cusio-Ossola, mentre caricava i bagagli su una teleferica. Oltre alla persona che azionò la carrucola, indagata fin dal primo giorno per omicidio colposo, sono stati iscritti al registro il titolare della concessione dell'impianto e il proprietario della baita. Secondo i carabinieri, coordinati dalla procura di Verbania, l'impianto sarebbe gravemente carente dei requisiti di sicurezza e per il quale non risulta esistere neppure un progetto. Nei confronti dei tre uomini, di 71, 54 e 33 anni e tutti originari nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, si indaga per omicidio colposo in cooperazione colposa: secondo i carabinieri di Bannio Anzino e i colleghi della sezione di polizia giudiziaria, che conducono le indagini coordinate dal pm Nicola Mezzina, ognuno avrebbe una responsabilità nell'accaduto. L'impianto a fune, costruito una decina di anni fa, risulterebbe carente sotto il profilo della sicurezza e non rispetterebbe le norme in materia di impianti a fune. Al proprietario della baita dove la vittima era diretta si contesta l'aver indicato di utilizzare l'impianto per caricare i bagagli, mentre il manovratore è la persona che, ignara della presenza di una persona, materialmente ha azionato l'impianto, definito dagli inquirenti un "palorcio-teleferica". Gli accertamenti proseguono per verificare che l'impianto fosse autorizzato. Margherita Lega, di origine piacentina ma residente a Fiavè (Trento), aveva raggiunto il Piemonte per trascorrere alcuni giorni di vacanza con il marito e i due figli in una baita all'alpe Drocala, nel territorio comunale di Calasca Castiglione, località della valle Anzasca nel Verbano-Cusio-Ossola. E' precipitata in un dirupo dopo essere rimasta aggrappata alla barella del palorcio sulla quale stava caricando i bagagli. L'impianto, il cui punto di partenza si trova in località Olino, è fermo dal giorno dell'incidente. Contestualmente all'iscrizione degli altri due indagati, avvenuta nelle scorse ore, il gip del tribunale di Verbania ha disposto il sequestro preventivo per impedirne l'utilizzo ed evitare che altre persone possano correre rischi.