ECONOMIA DOMESTICA

Sopra la banca l'azionista campa: conti record, 50 miliardi di utili

Da Intesa a Unicredit, passando per Monte dei Paschi e Bpm, fino agli istituti cooperativi: le semestrali d'oro annunciano dividenti stellari. Crescita media del 7%. Buone performance di Borsa. Brindano le fondazioni e gli investitori

Bilanci da record per le banche anche per i primi sei mesi del 2024. Per i primi sei gruppi (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper, Monte dei Paschi e Credem) il primo semestre del 2024 fa segnare un’ondata di segnali positivi, centrando il risultato di 35 miliardi di euro per i ricavi e di utili netti a due cifre che toccano quasi i 13 miliardi, come emerge da dati del sindacato bancario Fabi elaborati dall’Adnkronos. A ingrassare il conto economico degli istituti di credito non è la sola crescita del “fatturato”, ma anche un’attenta gestione dei costi che, affiancata a una robusta patrimonializzazione, rende il sistema attraente nella galassia finanziaria europea. Il contributo dei tassi di interesse estremamente positivi, molto favorevole al sistema nel corso degli ultimi anni non è la sola leva economica di cui ha beneficiato il sistema.

Rispetto allo stesso periodo del 2023, i ricavi dei primi sei gruppi sono in crescita del 9% circa, superando quasi la cifra di 35 miliardi di euro, con una variazione positiva di circa 3 miliardi. A rendere florida la voce delle entrate sono i ricavi da tassi di interesse, che passano da 18,3 miliardi di euro a fine giugno 2023 a 20,2 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2024 (+11%), ma anche la parte commissionale e gli altri proventi che crescono rispettivamente del 6,5% e del 3,9%. Se i ricavi da commissioni toccavano quota 11,2 miliardi nei primi sei mesi del 2023, le banche accumulano ben 11,9 miliardi di euro nel 2024 attingendo dalle attività non strettamente creditizie. Se a ciò si aggiunge il compenso complessivo della gestione delle attività finanziarie, che passano da 2,6 miliardi di euro a giugno del 2023 a 2,7 miliardi di euro nello stesso periodo del 2024, il conto economico è ben solido per coprire una scarsa crescita dei costi. In tutto, i costi aumentano in un anno di circa il 2,4%, passando da 13,9 miliardi dello stesso periodo dello scorso, a 14,2 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno in corso, con una crescita al di sotto del mezzo miliardo di euro. Gli utili complessivi incassati dai primi grandi gruppi sfiorano quota 13 miliardi a giugno 2024, con una crescita raddoppiata rispetto a quella dei ricavi e pari al 19,5%. Sull’ammontare totale, il grosso del guadagno è quello dei primi tre gruppi ma gli altri seguono a ruota, con risultati altrettanto positivi e con una crescita media del 7,1%.

I numeri emersi dalle semestrali dei sei principali gruppi bancari italiani che fanno seguito a un 2023 altrettanto “d’oro” restituiscono una fotografia ben chiara: gli istituti di credito sono ben posizionati per difendersi dall’inversione della politica monetaria, già peraltro avviata, in virtù di uno stato di benessere del settore che favorisce anche il soddisfacimento dei bisogni di famiglie e imprese e sostiene la crescita dell’economia. A giudicare dai dati, anche il 2024 sarà un altro anno record e non mancheranno numeri da capogiro per gli azionisti visto che gli utili lordi sull’intero anno potrebbero aggirarsi fra i 45 e i 50 miliardi. Si tratterebbe di una crescita tra i 5 e 10 miliardi rispetto ai 40,6 miliardi di profitti messi insieme nel 2023, come aveva stimato la stessa Fabi nell’autunno scorso.

Fatturati in crescita e utili record non solo per i grandi gruppi: anche le piccole realtà del credito cooperativo incassano bilanci positivi, a dimostrazione della qualità della governance e del fatto che la mission delle Bcc, quella di essere presidio certo sul territorio, rimane vitale per il tessuto imprenditoriale italiano e per il supporto alle famiglie. A dare l’esempio sono gli istituti del gruppo Bcc Iccrea, che di banche ne raccoglie ben 115 sparse lungo tutto il territorio nazionale, tra cui realtà importanti come la Bcc di Roma e la Bcc di Milano e le piemontesi Banca Alpi Marittime di Carrù e la Bcc di Alba, Langhe, Roero e del Canavese. Il gruppo Iccrea nei primi sei mesi dell’anno ha incassato un utile netto, secondo i conti diffusi recentemente dal gruppo, pari a 1,056 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 797 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2023.

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