Crosetto ha troppi segreti (di Stato)
15:40 Lunedì 02 Settembre 2024I radicali Boni e Manfredi chiedono al ministro della Difesa di rendere pubblici gli aiuti militari forniti a Kiev. Come del resto fanno gli altri Paesi. La polemica sul Samp-T e le aziende italiane "in ferie". Ancora ritardi sulle ultime spedizioni
Togliere il segreto di stato sulle forniture militari all’Ucraina. A chiederlo sono Igor Boni e Giulio Manfredi di Europa Radicale, movimento inserito nel fronte dei più sinceri sostenitori della resistenza ucraina. L’Italia è tra i pochi paesi occidentali a non aver reso pubblici gli aiuti a Kiev, la Germania – tanto per fare un esempio – ha un apposito link con le armi spedite fino a questo momento che aggiorna periodicamente. L’ultimo caso riguarda la fornitura del sistema italo-francese Samp-T, le batterie missilistiche che l’Occidente ha promesso all’Ucraina per difendere i suoi cieli dagli attacchi missilistici russi.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è entrato nei giorni scorsi in rotta di collisione con le aziende che avrebbero dovuto produrre e testare il Samp-T che, a detta di Crosetto, non hanno ancora finito il proprio lavoro perché “in ferie”. Uno degli stabilimenti a cui si riferirebbe Crosetto è quello napoletano di Bacoli, attivo da oltre cento anni nella produzione di componenti missilistiche, di proprietà della Mbda (società controllata da Airbus, Bae Systems e Leonardo). Una polemica che s’inserisce nel dibattito sulla possibilità dell’Ucraina di utilizzare le armi italiane per colpire Mosca sul suo russo, cui l’Italia non ha dato il via libera a differenza dei suoi principali partner europei. Dalla Germania alla Francia, dal Regno Unito al Canada fino agli Usa. L'Italia preferisce non dover fare i conti con la propria opinione pubblica e Giorgia Meloni non vuole aprire nuovi fronti sull'argomento con Matteo Salvini. Insomma, si fa ma non si dice.
E poi c’è un problema di trasparenza perché, come spiegano bene i due esponenti radicali “l’Italia è l’unico paese occidentale a non rendere noti l’entità e la natura delle forniture; tutti gli altri stati, anche dopoaccesi dibattiti, lo fanno tramite siti web esaustivi. Nel maggio scorso, in Parlamento, il ministro Crosetto aveva dichiarato che “stava pensando” di togliere, almeno in parte, il segreto di Stato. Passi dal pensiero all’azione”.