Parere negativo sui conti del Piemonte, campanello d'allarme dei revisori
18:29 Lunedì 09 Settembre 2024Nella relazione del collegio tutte le perplessita sull'assestamento al bilancio di previsione 2024. L'assessore Tronzano minimizza: "Si tratta di una semplice relazione". E sulla manovra del prossimo anno assicura: "L'approveremo entro febbraio" - DOCUMENTO
La prima anomalia sta nelle tempistiche. Il parere dei revisori dei conti sull’assestamento di bilancio della Regione Piemonte è arrivato quando il provvedimento era ormai approvato. Poi c’è il giudizio di merito che è “negativo”. Certo si tratta di responso non vincolante, anzi come precisano gli uffici “è una relazione, peraltro redatta su un documento tecnico giacché l’assestamento politico arriverà nelle prossime settimane”. Intanto, però, a un paio di mesi dalla parifica della Corte dei conti sul Rendiconto 2023, nel grattacielo è suonato un campanello d’allarme. “Il collegio non può attestare il permanere degli equilibri” di bilancio è la conclusione dell’organo di revisione presieduto da Elisa Venturini.
Nelle 33 pagine di relazione, il Collegio censura i tempi con cui gli uffici della Regione hanno inviato i documenti (il 18 luglio, quando l’approvazione in giunta risale a maggio). Nel frattempo, è la giustificazione, “ci sono state le elezioni” che hanno congelato per qualche settimana i lavori dell’ente. E sempre sui tempi arriva una bacchettata anche rispetto all’approvazione del bilancio di previsione 2024, giunta alla fine di marzo, nonostante “l’esigenza, ormai imprescindibile, di procedere all’approvazione (…) in termini maggiormente coerenti con una corretta programmazione finanziaria che, in primo luogo, considera l’anno ma con orizzonte temporale triennale”. Su questo l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha già preso l’impegno con i magistrati contabili di presentare la prossima manovra al “massimo entro febbraio, con l’auspicio di anticipare al 31 dicembre”.
Inoltre, secondo i revisori, la Regione non ha tenuto debitamente conto dei “potenziali rischi sugli equilibri dettati (…) dal contenzioso in itinere” sul calcolo dei “canoni per le grandi concessioni idroelettriche”. Pende un ricorso di Enel al Tribunale delle acque: “Se sarà sfavorevole, procederemo con il riaccertamento delle entrate” assicura Tronzano. Fino a quel momento non è necessario.
E proprio sull’accertamento di entrate e uscite e relative variazioni di bilancio non effettuate puntano i revisori per giustificare il mancato semaforo verde. “È tutto previsto nel prossimo assestamento politico di settembre” assicura Tronzano. L’attenzione sui conti regionali, però, resta alta.