LA SACRA RUOTA

Pompe funebri per l'auto (e Torino)

Tavoli, vaghe promesse, impegni evanescenti, insomma troppe parole. Intanto la produzione langue e le prospettive si fanno sempre più lugubri. Sindacati e associazioni quadri chiedono alle istituzioni di fare fronte comune perché la situazione è grave

Ei fu, la capitale dell’auto. È un “grido di dolore e di allarme”, una richiesta alle istituzioni di "farsi sentire” per evitare “che in questo territorio si perda la capacità di fare auto” e per evitare di “fare il funerale non solo del settore metalmeccanico ma della città”, quello lanciato oggi dai sindacati nella Commissione comunale dedicata a un aggiornamento della situazione di Stellantis e dell’indotto.

Una situazione di crisi che per Igor Albera (Fim) “non è casuale” ed è “ben visibile anche nel fatto che al Salone dell’Auto non c’era nessun modello Stellantis prodotto qui, non un bel segnale”. Molto duro Gianni Mannori (Fiom): “La situazione sta peggiorando – attacca il sindacalista – e quello che accade è frutto di mancate scelte. Non si può più non fare niente È un grido d’allarme da lanciare al governo nazionale”. Per Sergio Di Ruzza (Uilm) “Stellantis deve garantire anche l’attività progettuale”, mentre Ciro Marino (Ugl) sottolinea la necessità di “fare fronte comune, Torino sta dicendo a voce alta che ha bisogno di aiuto”. Di una “fotografia che ci lascia sgomenti” parla Tania Basso (Fismic) che ribadisce l’esigenza di “fare sinergia e agire subito”. Dello stesso avviso Fabrizio Amante (Associazione Quadri) che sollecita le amministrazioni a “farsi portavoce delle preoccupazioni”.

La vicesindaca con delega al Lavoro, Michela Favaro, assicura l’impegno del Comune. “È una priorità della amministrazione. Con l’assessore Rosatelli abbiamo fatto un esame di quelli che potrebbero essere gli aiuti, interventi di welfare legati a spese scolastiche e mediche per i quali ci sarà un confronto con i sindacati. Strumenti che già ci sono ma vogliamo rendere più immediati. La Città non può decidere il futuro di una multinazionale, ma quello che può e deve fare un sindaco, una amministrazione, è avere una visione per il territorio. Tutte le nostre azioni vanno nel senso di rafforzare le presenze industriali che ci sono e ad attrarre nuovi investimenti”.

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