LA SACRA RUOTA

Auto, in Europa calano le vendite: elettriche -36%, Stellantis -28,7%

Crollo del 37% per le vetture a batteria: -36%. Il gruppo guidato da Tavares-Elkann continua a fare peggio dei concorrenti Volkswagen (-14,8%) e Renault (13,9%). In difficoltà tutti i principali mercati europei: Germania (-27,8%), Francia (-24,3%), Italia (-13,4%)

Immatricolazioni ancora in frenata in Europa e calo delle vendite di Stellantis superiore alla performance del mercato. Sono i risultati principali diffusi dall’Associazione europea che raggruppa i produttori di automobili (Acea) relativi al mese scorso nell’Unione europea, nei Paesi Efta e in Gran Bretagna, anche se i numeri dei primi otto mesi dell’anno hanno visto una controtendenza nell’area, con una crescita dell’1,7%. Nel dettaglio, sono state immatricolate in Europa 755.717 unità, segnando un calo del 16,5% e del 29,6% rispetto ad agosto 2019, ovvero prima della crisi innescata dalla pandemia. Pesa il forte calo delle auto elettriche pari nel mese di agosto al 36%, mentre considerando solo l’Unione Europea la flessione è del 43,9%.

Stellantis continua il calo con 92.667 veicoli venduti, il 29,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2023 e una quota di mercato in contrazione dal 14,9% di luglio all’attuale 13,7%. Tra gli altri produttori, Volkswagen è scesa del 14,8% e Renault ha visto le sue vendite ridursi del 13,9%.

Difficoltà anche per le auto con batterie elettriche sempre nell’area Eu-Efta+Uk, calate il mese scorso del 36% a 125.833 unità. Tra i principali produttori, Tesla è crollata del 43,2% e la cinese Saic Motor è scesa del 27,5%. “La continua tendenza alla contrazione della quota di mercato delle auto elettriche a batteria nell’Ue invia un segnale estremamente preoccupante all’industria e ai politici. I produttori automobilistici europei, riuniti in Acea, chiedono quindi alle istituzioni dell’Ue di presentare misure di soccorso urgenti prima che i nuovi obiettivi di Co2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025” afferma l’Acea in una nota. “Inoltre, esortiamo la Commissione Europea ad anticipare le revisioni della regolamentazione sulla CO2 per veicoli leggeri e pesanti, attualmente previsti rispettivamente per il 2026 e il 2027, al 2025”.

In difficoltà tutti i principali mercati europei: Germania (-27,8%), Francia (-24,3%), Italia (-13,4%) e Spagna (-6,5%), trascinando i numeri della sola Unione europea a -18,3%, ai minimi degli ultimi tre anni. La causa principale del crollo di agosto “è da ricercarsi nella crisi dell’auto elettrica (Bev)”, sottolineano dal Centro Studi Promotor. “È del tutto evidente – sostiene il presidente Gian Primo Quagliano – che, come da più parti viene richiesto, è assolutamente urgente che l’Unione Europea riveda la sua politica per la transizione energetica che è una causa tutt’altro che secondaria del fatto che, pur in presenza di un pieno recupero del calo del prodotto interno lordo generato dalla pandemia e dalle altre circostanze negative che l’hanno seguita, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale e in particolare quello dell’Unione europea si è attestato intorno all’80% dei livelli ante-crisi con conseguenze fortemente negative per l’industria dell’auto europea, che è, tra l’altro, fortemente insidiata dalla concorrenza cinese che tende a conquistare quote sempre più importanti delle immatricolazioni in Europa”.

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