Tutti sulla metro che non c'è (ancora)
Lucio Valentini 16:29 Lunedì 30 Settembre 2024Partiranno l'anno prossimo le prime gare per la seconda linea di Torino mentre i cantieri si apriranno soltanto nel 2026. All'Unione industriali 170 imprese del territorio si ritrovano per capire come entrare in un affare che vale quasi 2 miliardi
La metro non c’è ma le imprese sì. Erano in 170 le aziende del territorio all’Unione industriali di Torino per l’incontro “Opportunità per l’economia del territorio”. Un incontro per fare il punto sulle ricadute economiche di un progetto che è il più costoso nella storia della Città con 1,8 miliardi di euro stanziati. Di questi circa 450 andranno sui treni mentre il resto sarà per le opere civili, le stazioni e gli impianti non di trazione. Ma il totale dello stanziamento finirà per superare i due miliardi visto che si attendono ancora i 550 milioni per prolungare la metro da Rebaudengo al Politecnico. Quello di oggi era “un evento aperto”, ha sottolineato il presidente dell’Unione industriali Marco Gay, che lo ha organizzato insieme a Confindustria Piemonte, Ance Torino e Infra.To, il cui presidente Bernardino Chiaia è anche il commissario straordinario alla futura metro di Torino.
Il tunnel ancora non c’è ma i soldi sì, e se i cantieri partiranno soltanto nel 2026 le gare d’appalto saranno già l’anno prossimo . Tempo di prepararsi per le imprese piemontesi. Secondo Chiaia “in Piemonte ci sono tutte le attività ad alta specializzazione che possono essere svolte dalle aziende del territorio: tornelli, ascensori, scale mobili, impiantistica antiincendio, impiantistica di condizionamento, cybersecurity, analisi dei dati di traffico, sbigliettamento, sensoristica e manutenzione predittiva. È un'occasione per valorizzare i produttori torinesi”. Un punto sul quale ha insistito anche l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, che ha spiegato come nel 2025 sono previste le gare per “la scelta del sistema di segnalamento, del materiale rotabile e la realizzazione delle opere civili”.
Il presidente degli edili torinesi Antonio Mattio ha insistito sul coinvolgimento delle imprese del territorio: “Auspichiamo che nelle gare, nel pieno rispetto della normativa, vengano tenute in conto le imprese locali, modulando ad esempio questo intervento e quelli che verranno in lotti funzionali, che tengano distinte le attività tipicamente edili rispetto a quelle relative alla trasportistica, all’armamento ferroviario e alle relative tecnologie”.