ALLE URNE

Province, in Piemonte cappotto del centrodestra

A Cuneo exploit della lista civica di Robaldo, che ora si allea con i partiti della coalizione di Cirio. Flop della Lega che resta a bocca asciutta. A Biella il presidente Ramella (Pd) finisce in minoranza. A Novara e Vco FdI e alleati a valanga

È il centrodestra a vincere nelle province piemontesi: da Verbania a Cuneo, da Biella ad Alessandria la prevalenza del “fronte governativo” è pressoché totale, col Pd che arretra pur potendo contare su alcuni capoluoghi, strategici almeno sulla carta in un sistema che prevede un’elezione di secondo livello secondo un voto ponderato degli eletti sulla base della rappresentanza del proprio comune in termini di abitanti.

Un test nel quale partiti e soprattutto qualche maggiorente locale si è messo in gioco, uscendone talvolta da trionfatore e talaltra con le ossa rotte. Nella Granda, per esempio, dove le tre liste presenti hanno ottenuto quattro eletti a testa, non è passato inosservato il tonfo della Lega, guidata dal senatore Giorgio Bergesio che aveva puntato su Simona Giaccardi, presidente del consiglio comunale di Fossano: lei non è stata eletta e il partito di Matteo Salvini si ritrova non più rappresentato in quello che era uno dei suoi feudi storici e che fino a pochi anni fa guidava con Gianna Gancia, consorte del ministro Calderoli e oggi consigliera regionale dopo un giro a Bruxelles. Sempre a Cuneo si racconta di un Mauro Calderoni piuttosto attapirato: il consigliere regionale e segretario del Pd si ritrova con un eletto in meno (da cinque a quattro) e pure l’onta di essersi visto bocciare Andrea Tagliano, consigliere comunale della sua Saluzzo, su cui aveva puntato. La lista di centrosinistra “La nostra provincia” elegge invece il sindaco di Alba Alberto Gatto (5.087 voti), il collega di Maiola Loris Emanuel (3.722) e quello di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro (3.229) e la consigliera di Cuneo Stefania D’Ulisse (3.218). E mentre avversari e alleati si leccano le ferite, a festeggiare è il presidente della Provincia Luca Robaldo. La sua lista, “Patto civico per la Granda”, piazza quattro eletti: Pietro Danna (6.155 voti), Silvano Dovetta (3.464), Vincenzo Pellegrino (2.944) e Ivana Casale (2.891). Il centrodestra elegge, invece, il sindaco di Guarene Simone Manzone (6.938 voti), Rocco Pulitanò (5.694), Roberto Baldi (5.367) e Massimo Antoniotti (4.976). Tolto Pulitanò di FdI, gli altri tre sono di Forza Italia. Un risultato che di fatto consolida la presidenza di Robaldo, il quale questa volta terrà il timone assieme ai partiti di centrodestra.

A Novara è invece Forza Italia a fare cilecca: nel trionfo generale del centrodestra, infatti, l’exploit è quello messo a segno da FdI che porta a casa quattro eletti, gli stessi della Lega che però può considerarsi ancora maggioranza nella maggioranza grazie alla “federazione” con Forza Novara che ha portato a casa un consigliere. All’ombra di San Gaudenzio, dove FdI e Lega continuano a convivere da separati in casa, festeggiano tutti: “Nonostante le defezioni dei grandi elettori Gaetano Nastri riesce in un’impresa quasi impossibile” esultano i meloniani che hanno pure sotto le proprie insegne il mister preferenze della provincia, il consigliere del capoluogo Luigi Laterza che ha ottenuto 7.546 voti. Oltre a lui, nel centrodestra passano Lido Beltrame (5.762 voti), Andrea Crivelli (6.239), Mauro Gigantino (6.061), Marina Grassani (4.721), Luigi Laterza (7.546), Giuseppe Maio (5.803), Davide Molinari (4.791), Barbara Pace (5.072) e Pietro Palmieri (4.709). Il centrosinistra, riunito nella lista “Provincia insieme” non va oltre tre eletti: Sara Paladini (4.520), Ruben Taschini (3.688 voti ponderati) e Alessandra Zarini (3.698).

Nel Verbano Cusio Ossola la lista “Vco Provincia per l’Europa” di centrodestra ha conquistato sei consiglieri su dieci. A fare da regista il primo cittadino di Verbania Giandomenico Albertella. Il vicepresidente uscente Rino Porini (consigliere comunale di minoranza a Gravellona Toce) è il primo eletto con 12.428 voti ponderati. Nella sua lista eletti anche Mattia Corbetta (consigliere di minoranza a Omegna) con 9.889, Davide Carigi (sindaco di Beura Cardezza) 9.657, Gianmaria Minazzi (sindaco di Cannobio) 5.301, Alessio Baldi 4.725 e Gabriella Pelizzari (consigli comunali di maggioranza a Verbania) 4.483. Resta in minoranza il Pd nonostante l’alleanza con il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, eretico del centrodestra.

Brutte notizie per il centrosinistra anche da Biella, dove il presidente Emanuele Ramella si ritrova in minoranza. Sei i consiglieri della lista Identità e Territorio eletti: Elisa Pollero (8.302), Mosè Brizi (6.610), Simona Coda (6.500), Matteo Russo (6.330), Pier Ercole Colombo (5.855), Paolo Calabrese (5.777). Il Pd si ferma a quattro: Mario Carli (6.458), Riccardo Lunardon (5.504), Vito Colletta (4.806) e Barbara Banchieri (4.560).

È stata altissima l’affluenza al voto per le elezioni Provinciali 2024, con una media nazionale dell’89% di elettori e punte record in molte province. La tornata del 29 settembre ha riguardato l’elezione di 7 presidenti e 41 Consigli provinciali, in tutto 486 consiglieri. A votare, con il sistema elettorale di secondo livello, sono stati 39.917 sindaci e consiglieri comunali di 3.172 Comuni, in rappresentanza di oltre 17 milioni e 840 mila cittadine e cittadini. Questi i risultati dei nuovi presidenti delle 7 province al voto. Alessandria: Luigi Benzi, sindaco di Quargnento e candidato del centrodestra. Cremona: Roberto Mariani, sindaco di Stagno Lombardo e candidato del centrosinistra. Ferrara: Daniele Garuti sindaco di Poggio Renatico e candidato del centrodestra. Lucca: Marcello Pierucci, sindaco di Camaiore e candidato del centrosinistra. Matera: Francesco Mancini candidato del centrosinistra, sindaco di Pomarico. Parma: Alessandro Fadda, sindaco di Torrile e candidato del centrosinistra. Siena: Agnese Carletti, sindaca di San Casciano dei Bagni, candidata del centrosinistra. La presidente Carletti è la prima donna nella storia della Provincia di Siena a ricoprire questo ruolo.

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