AFFARI & FINANZA

Piazza (pochi) Affari, tonfo di Stellantis

La Borsa di Milano chiude in netto calo la prima seduta settimanale: -1,73%. Protagonista della giornata il titolo del gruppo automobilistico, crollato del -14,72%, portandosi sotto i 13 euro per azione (12,40 ai minimi da due anni)

Avvio di settimana turbolento per le Borse europee, colpite dal nuovo allarme automotive dopo il profit warning sui risultati del 2024 di Stellantis e Aston Martin. Il titolo della casa automobilistica guidata da John Elkann chiude sui livelli minimi da due anni, ossia da ottobre 2022. Al termine delle contrattazioni lascia sul terreno il 14,72% a 12,408 euro (-14,44% a Parigi) trascinando con sé tutto il comparto dell’automotive europeo (-3,9% il sottoindice Stoxx 600 di settore) e non solo. Fa peggio il titolo di Aston Martin, che a Londra perde in chiusura il 24,5%.

Questa volta non sono bastati a spingere i listini del Vecchio Continente gli stimoli all’economia cinese, con la decisione della banca centrale di abbassare i tassi ipotecari per i mutui esistenti prima del 31 ottobre. Così Milano chiude in calo dell’1,73%.

Intanto sul fronte macro-europeo, l’inflazione in Italia è diminuita dello 0,2% a settembre su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, dal +1,1% del mese precedente, registrando il livello più basso da inizio anno; in Germania invece, l’inflazione è risultata invariata a settembre e in crescita con un +1,6% su anno, (+1,9 ad agosto) risultando il valore più basso dal febbraio 2021.

In questo scenario si inseriscono le parole della presidente della Bce Christine Lagarde all’audizione presso la commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento, secondo cui “i nuovi dati disponibili al momento della riunione del Consiglio direttivo di settembre hanno rafforzato la nostra fiducia nel tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo del 2%”. La numero uno dell’istituto di Francoforte ha comunque ribadito l’approccio sin qui adottato “dipendente dai dati” per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione.

Sull’azionario a Piazza Affari si salvano solo una manciata di titoli. In vetta prosegue la sua serie positiva Brunello Cucinelli (+1,79%), forte delle misure a sostegno all’economia in Cina e dei riassetti nel mondo della moda italiano. Segno più anche per Tim (+0,77%), Prysmian (+0,56%) e Unipol (+0,76%). Tengono i petroliferi, dopo la corsa innescata in mattinata sulle ipotesi di escalation in Medio Oriente: Saipem (+1,59%) e Eni (+0,09%). Dopo la fiammata iniziale, frena leggermente il prezzo del greggio con il contratto Brent novembre a 72 dollari al barile (invariato), e il Wti di pari scadenza a 68,9 dollari (+1%). Si rafforza il dollaro che scambia con l’euro a 1,1149. L’euro/yen si attesta a 159,66 (da 159,45), mentre il dollaro scambia con la divisa nipponica a 143,22 (da 142,83). Poco mosso il gas naturale a 38,9 euro al megawattora (+0,8%).

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