Giornalisti in bolletta vendono casa
Oscar Serra 19:12 Giovedì 03 Ottobre 2024Lo storico Palazzo Ceriana Mayneri, sede dell'Ordine del Piemonte, sarà venduto. I lavori per risistemare lo Sporting in vista delle Atp Finals hanno prosciugato le casse del Circolo della Stampa. Inutile il dialogo con il sindaco di Torino Lo Russo
I giornalisti vendono casa. Lo storico Palazzo Ceriana Mayneri non sarà più di esclusiva proprietà del Circolo della Stampa. Storia e attualità si fondono ora che per ragioni finanziarie la vendita, almeno di una parte di questa dimora di pregio, è diventata l’unico modo per salvare le casse. Lo “Sporting” terrà il piano nobile, lo scalone e gli uffici della Subalpina al pian terreno, il resto dello stabile sarà ceduto – salvo sorprese – a Una Srl, società che fa capo al presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina. L'offerta, già accettata, si aggira attorno ai 3 milioni di euro.
Sono passati più di centocinquant’anni da quando il conte Carlo Ceppi fece costruire questo palazzo sul terreno che nel 1884 un altro conte, Ludovico Ceriana Mayneri, da cui prende il nome, aveva acquistato dall'impresario Pietro Carrera. Allora l’indirizzo era in corso Duca di Genova, oggi corso Stati Uniti nel cuore del quartiere Crocetta. Il 18 maggio 1957 il Circolo della Stampa, che aveva appena acquisito l’impianto sportivo di corso Agnelli grazie all’attivismo di Giovanni Giovannini e Riccardo Giordano, inaugurò proprio qui la sua sede. L’ordine sarebbe stato istituito solo sei anni più tardi dalla legge 69 del 1963, che ben conosce chi ha studiato per l’abilitazione da professionista. I quotidiani ne danno conto, “presenti le maggiori autorità” si legge nel catenaccio di un titolo del tempo; le stesse autorità che questa volta pare abbiano fatto orecchie da mercante.

A monte di una scelta tanto dolorosa la necessità dello Sporting di ripianare i debiti dopo gli ingenti investimenti legati alle Atp Finals - a partire dai nuovi campi d’allenamento coperti - che hanno portato a perdite per circa 3,5 milioni di euro, solo in parte recuperati. Ora l’intero impianto – che negli anni Quaranta fu sede della Juventus – è stato rimesso a nuovo, ma le casse piangono, di qui la decisione di mettere sul mercato Palazzo Mayneri, gestito dalla Maino Srl, società immobiliare di cui lo Sporting è socio unico. Anche lo stabile necessita di lavori di ristrutturazione per risistemare il tetto e la facciata: il preventivo anche qui è esoso, attorno ai 2 milioni, e il presidente del Circolo della Stampa Pietro Garibaldi non se l'è sentita di esporre ulteriormente l’associazione.
La scelta di vendere un pezzo importante della propria casa non è stata indolore e nell’assemblea dei soci c’è stato chi, come l’ex presidente Luciano Borghesan, non ha mancato di far sentire la sua voce. “Siamo in questa situazione perché abbiamo consentito a Torino di ospitare le Atp Finals, penso sia legittimo da parte nostra chiedere un contributo agli enti pubblici” è stato il succo del suo intervento. Si sono ipotizzate anche conferenze o atti di protesta ma alla fine si è preferita la strada del dialogo (per quanto infruttuoso) con il Comune. Anche perché nel 2026 scade la convenzione che consente allo Sporting di gestire il circolo e annessi campi sportivi; e in vista della prossima procedura di assegnazione uno scontro con Palazzo civico sarebbe potuto risultare sconveniente.
Prima di mettere in vendita il palazzo, una delegazione composta dal presidente dell'Ordine Stefano Tallia, Diego Longhin, in qualità di presidente della Maino, Silvia Garbarino (Subalpina) e per lo Sporting il presidente Garibaldi con il vice Federico Calcagno si è recata dal sindaco Stefano Lo Russo per chiedere un aiuto che l’amministrazione non è stata in grado di fornire. Da Palazzo civico arriverà la delibera col cambio di destinazione d’uso, condizione sine qua non posta dall’acquirente per prendersi il palazzo. A quel punto l'affare (chissà per chi) potrà essere chiuso.



