SACRO & PROFANO

Berretta rossa per Repole

Alla fine è arrivata l'agognata "promozione" per l'arcivescovo di Torino. Sarà creato cardinale nel Concistoro dell'8 dicembre. Ma ciò non significa che la diocesi subalpina sia tornata sede cardinalizia, è semmai un premio per un fedelissimo. Che prepara le valigie

Alla fine, la tanto agognata e a lungo cercata “promozione” è arrivata. L’arcivescovo di Torino Roberto Repole sarà creato cardinale. Lo ha annunciato papa Francesco stamane all’Angelus. Il pontefice ha dato la notizia del Concistoro fissato per l’8 dicembre, in cui saranno creato 21 nuovi cardinali, tra cui il titolare della Cattedra di San Massimo e Baldassarre Reina, “da oggi vicario generale della diocesi di Roma”.

Una nomina che testimonia la stima che il Santo Padre nutre nei confronti dell’ex presidente dei teologi italiani (dal 2011 al 2019), da lui chiamato a sorpresa il 18 febbraio 2022 a guidare la diocesi subalpina, un “boariniano” – come vengono chiamati sotto la Mole quei preti formatisi alla scuola di don Sergio Boarino – velocemente convertitosi al verbo bergogliano. Proprio per questa ragione, trattandosi di una nomina volta a “premiare” un presule particolarmente organico a Santa Marta, non va inteso come un ritorno della diocesi di Torino nel novero delle sedi cardinalizie: concetto, del resto, smentito in ormai numerose occasioni dal papa. Tanto per dire, al precedessore, mons. Cesare Nosiglia, la porpora venne negata con suo grande scorno. Inoltre, riferiscono fonti vaticane, la berretta potrebbe essere il viatico per lasciare Torino – che come avrebbe confessato agli intimi l’avrebbe “stufato” –  alla volta di Roma magari per la prefettura di un Dicastero romano. Venuto meno il posto a lui più consono e cioè quello di prefetto del dicastero della dottrina della fede dove si è allocato il fedele Tucho Fernández, sarebbero disponibili il dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica (religiosi), oppure quello dei laici. La sua relativa giovane età – 57 anni – almeno per l’anagrafe ecclesiastica lo proietta tra i protagonisti della Chiesa del prossimo decennio.

Questa la lista dei 21 nuovi cardinali. Arrivano da ogni parte del mondo. Tre sono italiani. 1. Mons. Angelo Acerbi, Nunzio Apostolico. 2. Mons. Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, Arcivescovo di Lima (Peru). 3. Mons. Vicente Bokalic Iglic, Arcivescovo di Santiago del Estero (Primate d’Argentina). 4. Mons. Luis Gerardo Cabrera Herrera, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador). 5. Mons. Fernando Natalio Chomali Garib, Arcivescovo di Santiago del Cile (Cile). 6. Mons. Tarcisio Isao Kikuchi, S.V.D., arcivescovo di Tokyo (Giappone). 7. Mons. Pablo Virgilio Siongco David, Vescovo di Kalookan (Filippine). 8. Mons. Ladislav Nemet, Arcivescovo di Beograd-Smederevo, (Serbia). 9. Mons. Jaime Spengler, Arcivescovo di Porto Alegre (Brasile). 10. Mons. Ignace Bessi Dogbo, Arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio). 11. Mons. Jean-Paul Vesco, Arcivescovo di Algeri (Algeria). 12. Mons. Paskalis Bruno Syukur, Vescovo di Bogor (Indonesia). 13. Mons. Dominique Joseph Mathieu, Arcivescovo di Teheran Ispahan (Iran). 14. Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino. 15. Mons. Baldassare Reina, Vescovo ausiliare di Roma, già Vice- Gerente e, da oggi, Vicario Generale per la Diocesi di Roma. 16. Mons. Francis Leo, Arcivescovo di Toronto (Canada). 17. Mons. Rolandas Makrickas, Arciprete Coadiutore Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. 18. Mons. Mykola Bychok, Vescovo dell’Eparchia Saints Peter and Paul di Melbourne degli Ucraini. 19. Padre Timothy Peter Joseph Radcliffe, teologo. 20. Padre Fabio Baggio, Sotto Segretario Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. 21. Mons. George Jacob Koovakad, Officiale della Segretario di Stato, Responsabile dei Viaggi papali.