SALA ROSSA

7 ottobre, Torino ricorda tra silenzi che imbarazzano e fiaccolate "separate"

In Consiglio comunale il radicale Viale fa quello che il centrosinistra non ha voluto fare: commemorare per un minuto il pogrom di Hamas. Il sindaco Lo Russo ci mette una pezza con una dichiarazione ecumenica: "Solidarietà con tutte le vittime"

Il 7 ottobre, triste anniversario della tragedia che ha colpito il popolo israeliano, ha rischiato di lacerare il centrosinistra torinese. Durante la seduta odierna del Consiglio comunale sono esplose tutte le differenze e manifestati i distinguo sull’eccidio di Hamas, dentro e fuori dalla maggioranza che sostiene il sindaco Stefano Lo Russo, che con abilità da “equilibrista”, come la definisce la sua avversaria alle elezioni Valentina Sganga dei 5 Stelle, riesce a tenere insieme i pezzi della sua coalizione.

Il radicale Silvio Viale era sul piede di guerra da giorni per via delle comunicazioni, da lui chieste e negate, sulla ricorrenza. Così, da esperto animale politico, durante il minuto che la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo gli ha concesso per esporre le sue tesi, Viale condanna la scelta di non commemorare la strage e poi si crea da solo un minuto di silenzio, restando in piedi in silenzio. Il centrodestra a quel punto si alza in piedi: Fratelli d’Italia, Lega e Torino Bellissima, mentre Forza Italia resta seduta. I 5 Stelle escono dall’aula definendo l’uscita di Viale una “sceneggiata”. La maggioranza assiste alla scena inerte, mentre il primo cittadino va su tutte le furie. Così viene convocata una riunione dei capigruppo di maggioranza per metterci una pezza: ma trovare la quadra non è facile. Grippo sospende la seduta per cinque minuti, ne serviranno quasi una ventina.

Poi si torna in aula per la dichiarazione ecumenica del sindaco: “Cerco di interpretare il sentimento di questa Città, oltre che di quest’aula. Esprimo la totale vicinanza alle vittime civili innocenti del sette ottobre, alle vittime civili innocenti del popolo palestinese della Striscia di Gaza, alle vittime innocenti del Libano, auspicando che questo conflitto”, spiega all’Assemblea, “possa quanto prima cessare e che la via del dialogo e diplomatica possa riprendere, interpretando non solo il mio ma il pensiero di tutti noi, che vediamo tutti i giorni civili uccisi in nome di una barbarie che fatichiamo a capire”. Basta un minuto e torna la calma in Consiglio: i pentastellati dicono di aver “condiviso le parole del sindaco” e anche Viale si dice soddisfatto perché Lo Russo ha ovviato alla “figura di m..” della maggioranza, e non trova da ridire sulle parole del primo cittadino. Sinistra ecologista si chiude in un mutismo interrotto solo da un comunicato dove respinge le polemiche sul mancato minuto di silenzio e condanna il silenzio sulle morti fatte dall’esercito israeliano a Gaza e in Libano.

Ma questo è solo il primo atto. Stasera ci sarà la fiaccolata in ricordo del pogrom promossa dalla comunità ebraica di Torino, che si ritroverà in piazzetta Primo Levi. Dal Consiglio comunale parteciperà una delegazione di capigruppo, con l'eccezione dei rappresentanti di Sinistra ecologista e del Movimento. Sembra escluso, al momento, che qualcuno tra i consiglieri torinesi prenda parte all'altra fiaccolata, quella organizzata dai pro Palestina in piazza Castello, sempre stasera alle 20. Un raduno non autorizzato che però potrebbe svolgersi ugualmente, magari in forma statica come un sit-in. Ahmed Abdullahi, consigliere dem di origini somale molto vicino alla causa palestinese, si sfila: “Vado dritto a casa” dopo il Consiglio, taglia corto. Anche la sinistra non ci sarà. L’unica a parlarne è Sganga: “Non essendo autorizzata non partecipo, anche se ritengo ingiusta la scelta di proibirla”.

print_icon