VIA ALFIERI

L'auto "entra" a Palazzo Lascaris, ma il Consiglio si ferma di nuovo

Una cosa hanno in comune l'aula del parlamentino del Piemonte e Mirafiori: l'attività a singhiozzo. La prossima seduta non si svolgerà prima di due settimane. Intanto il centrodestra conferma il dibattito su Stellantis, terreno fertile per fare un po' di propaganda

Almeno avranno qualcosa di cui parlare. In un’aula che procede a singhiozzo e che torna a fermarsi la prossima settimana per “assenza di argomenti”, il Consiglio regionale aperto sull’auto – chiesto ieri dal Movimento 5 stelle, può essere una buona occasione di ingannare il tempo, in attesa che qualcuno a Palazzo Lascaris inizi a lavorare, portando all’esame del parlamentino del Piemonte provvedimenti legati al territorio regionale. Nell’attesa si fanno un po’ di chiacchiere; d’altronde l’argomento è di quelli che tirano nei giorni in cui Mirafiori ha chiuso momentaneamente i battenti, la filiera dell’automotive attende col fiato sospeso nuovi investimenti da Stellantis e John Elkann respinge la convocazione del Parlamento a riferire in Commissione.

Per non offrire alle minoranze la possibilità di rivendicare la richiesta del Consiglio aperto, oggi la medesima proposta arriva dai capigruppo di maggioranza che così sorpassano (a destra) i colleghi: “La transizione ecologica con costi sociali enormi – sottolinea Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d’Italia – è stato un errore che ora stiamo pagando ed è bene trovarsi per valutare le azioni migliori per contrastare la deriva green e tutelare il lavoro in Piemonte”. Un’idea potrebbe essere quella di convincere il “suo” governo a ripristinare quei 4,6 miliardi di risorse che con l’ultima manovra sono stati strappati dal fondo automotive. Il leghista Fabrizio Ricca ha una sua personale visione di quanto sta accadendo: “Le misure previste dalla legge di Bilancio, contro cui oggi le forze di minoranza si scagliano dando la colpa al governo, sono le conseguenze dei provvedimenti folli che le stesse sinistre hanno appoggiato a Bruxelles”. Poi aggiunge: “Il mantenimento dei posti di lavoro e il risanamento delle aziende restano prioritari per la Lega”. Per farlo, evidentemente, serve un taglio lineare di quasi 5 miliardi sull’auto.

La scelta del Consiglio aperto sull’auto arriva all’indomani della risposta data dall’assessore Elena Chiorino alla capogruppo del M5s Sarah Disabato che la interrogava, appunto, sulla situazione del comparto e in particolare di Comau, azienda di robotica ceduta al fondo americano One Equity partners e su cui l'esecutivo ha avviato la procedura di golden power. “È chiaro che, se il Governo Conte fosse intervenuto tempestivamente, favorendo una partecipazione attiva dell’Italia nell’operazione Stellantis invece di lasciarla interamente in mani francesi, oggi non saremmo costretti a un monitoraggio costante per evitare ricadute sul nostro tessuto industriale”. Una risposta che ha messo in imbarazzo anche il collega Gian Luca Vignale, mentre la leggeva in aula, e che in un certo senso è la testimonianza di quanto quel nervo sia scoperto per un centrodestra che fatica a spiegare i tagli imposti da Roma. Il 12 novembre sarà proprio la Chiorino a definire, assieme ai capigruppo, la data e le modalità del Consiglio aperto.

print_icon