Milano, Torino e Padova più a rischio idrogeologico
14:44 Domenica 01 Dicembre 2024
Le città con i livelli più alti di rischio idrogeologico sono Milano, Torino, Padova, Bologna, Verona, Genova e Venezia mentre quelle con il suolo più libero da infrastrutture urbane sono Genova e Messina. Lo evidenzia l'analisi della la naturetech company 3Bee sull'uso del suolo nelle città italiane con oltre 200.000 abitanti in occasione della Giornata mondiale del suolo che ricorre il 5 dicembre. Quest'anno il tema è "Caring for Soils: Measure, Monitor, Manage", cioè "aver cura del suolo: misurare, monitorare e gestire". L'analisi, compiuta da 3Bee tramite la Element-E Platform, la prima piattaforma che consente a municipalità, imprese e parchi naturali di monitorare impatti e dipendenze dalla natura per definire una strategia climatica su misura, si è concentrata su quattro indicatori chiave: superficie artificiale (occupata da strade, edifici, industrie, marciapiedi), superficie naturale (aree verdi non edificate, come parchi e boschi), superficie agricola (destinata all'agricoltura), rischio idrogeologico (associato a eventi meteorologici estremi, in particolare le alluvioni). Partendo dall'indicatore della superficie artificiale, Venezia ha la percentuale più bassa, pari al 16,7%, grazie alla sua morfologia lagunare. Tuttavia, resta esposta ai rischi legati agli eventi estremi come l'acqua alta. Milano invece, con oltre il 63% del territorio occupato da superfici artificiali, è la città con il più alto grado di urbanizzazione rendendola vulnerabile a fenomeni estremi come le alluvioni. Genova si distingue con oltre il 72% del territorio costituito da aree naturali grazie alla particolare conformazione geografica. Messina ha il 68,90%. Al contrario, Bari registra il valore più basso, con solo il 16,72% di superficie naturale, seguita da Padova (17,13%), Catania (19,33%) e Milano (19,95%). Con riferimento al rischio idrogeologico, tra le città con i livelli di rischio più elevati (livello 4 su 5) figurano Torino, Milano, Padova, Bologna, Verona, Genova e Venezia mentre per quanto riguarda l'agricoltura, a Catania il 46,02% del territorio è destinato alle coltivazioni a scapito delle superfici naturali, che si riducono al 19,33% con il rating di rischio idrogeologico che potrebbe aumentare nei prossimi anni.
La riduzione delle superfici naturali con materiali artificiali compromette la capacità del terreno di assorbire le acque piovane, aumentando il rischio di alluvioni e sovraccaricando le reti di drenaggio urbano, osserva 3Bee. Inoltre, questa trasformazione riduce la ricarica delle falde acquifere, aggravando la vulnerabilità idrica delle aree urbane, impatta negativamente sulla biodiversità e amplifica il fenomeno delle isole di calore urbane. "Il suolo rappresenta il punto di incontro tra natura e artificio - osserva Niccolò Calandri, ceo di 3Bee - La gestione del suolo, elemento chiave per la resilienza ambientale, non può prescindere dalla collaborazione tra settore pubblico e privato. La piattaforma ambientale Element-E ha l'obiettivo di supportare municipalità, imprese e parchi naturali nella tutela del suolo per rafforzare la loro resilienza climatica".