Dai selfie all'abiura, ora Cirio e
Lo Russo "scoprono" Tavares
18:16 Mercoledì 04 Dicembre 2024
Fino all'altroieri era tutto un cheek to cheek, ora governatore e sindaco scaricano l'ex ceo di Stellantis. "Freddo sull'Italia", "conflittuale". E il giornale di casa, ovviamente, li blandisce. Ma dov'erano quando le cose andavano a rotoli? Con lui a farsi le foto
Carlos Tavares “era freddo sull’Italia”, dice oggi Alberto Cirio mentre il cadavere dell’ex ceo di Stellantis è ancora caldo. E poi citando l’ex ministro Sacconi, sul giornale della Sacra ruota, il governatore del Piemonte rincara la dose, affermando che “c’è sempre stata da parte del ceo una sorta di sensibilità asimmetrica che non ha favorito il nostro Paese. L’Italia invece avrebbe meritato un maggiore equilibrio nella gestione”. Il colpo di grazia. Sembra passata un’era da quando Carlos e Alberto, Tavares e Cirio, scattavano assieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo il selfie della concordia, costringendo pure gli operai a posare prima di spedirli tutti in cassa integrazione. Ora, invece, i due vertici istituzionali vestono i panni di Maramaldo e uccidono “un uomo morto”.
Pure il primo cittadino del capoluogo, dopo aver parlato in questi due anni di “incontri positivi”, “segnali concreti” ed essersi ben guardato dal sollevare non una polemica, per carità, ma anche solo un sopracciglio di fronte al gelo dell’ad verso l’Italia e le prese in giro su Mirafiori, ora ne stigmatizza l’approccio “conflittuale”, non solo verso il governo ma anche nei confronti delle parti sociali. Come dimenticare l’inaugurazione in pompa magna del grande sfasciacarrozze realizzato a Mirafiori (pardon, l’Hub per l’economia circolare), poco meno di una foglia di fico messa lì a coprire la fuga di un'azienda sempre più proiettata fuori dai confini nazionali. “Un tempo qui si producevano le auto, ora le mandiamo al macero” era stata la triste sintesi di un operaio. E invece Lo Russo, in Consiglio comunale, stappava la sua bottiglia migliore: “È una buona notizia per tutti noi, per la città e per il Piemonte poter dire che non solo l’industria a Torino non ha finito di esistere ma fa nuovi investimenti nell’ottica dell’economia circolare, della transizione ecologica, della mobilità elettrica che rappresentano elementi di soddisfazione territoriale”.
Un tempo i cortigiani dopo che era rotolata la testa del sovrano si tagliavano il codino, questi tagliano la corda.