SANITÀ

118, conti in codice rosso. Emergenza alla Super Asl

Allarme in Piemonte. Costi aumentati di 20 milioni in un anno. In Azienda Zero s'intrecciano dimissioni e paventate epurazioni. Lascia Pappalardo, In bilico la riconferma di Ghiselli. Il direttore Leli prepara un piano: "Non sarà un Big Bang, ma..."

Codici rossi e conti in rosso. In appena un anno il servizio di Emergenza 118 in Piemonte ha visto aumentare i costi di qualcosa come 20 milioni di euro portando la spesa complessiva attorno ai 140. E, pur nient’affatto trascurabile, questa situazione che allarma i piani alti della sanità è solo uno degli elementi che, a dispetto del nome, portano in questi giorni a far salire la temperatura all’interno di Azienda Zero, la Super Asl che, tra i molteplici compiti, ha pure quello di coordinare l’emergenza, ma anche dove s’incrociano annunciate dimissioni e paventate epurazioni.

Che ci sia la necessità di mettere ordine nel complesso sistema del 118 nessuno lo nega, così come è impossibile smentire che proprio una situazione in cui s’intrecciano molteplici competenze, contratti diversi per gli operatori, convenzioni con associazioni delle pubbliche assistenze e molto altro ancora sia tra le cause del pesantissimo aumento delle spese registrate nell’ultimo anno. 

Non è un caso che tra gli obiettivi a breve termine dei vertici della sanità regionale ci sia proprio un indispensabile riordino dell’emergenza. Superando l’attuale quadro in cui il personale dipende dalle varie aziende ospedaliere che corrispondono alle parti di territorio presidiate da rispettive centrali 118, ovvero TorinoCuneoNovara e Alessandria per concentrare tutti i medici e paramedici alle dipendenze di Azienda Zero, eliminando differenze sul fronte organizzativo ed economico. E portando la Super Asl a svolgere appieno il ruolo per cui è stata costituita. Nei programmi c’è pure il graduale assorbimento di quei medici che oggi lavorano in convenzione, portando a una potenziale riduzione dei costi, ma soprattutto a un servizio meglio strutturato. 

Un’operazione che, in verità, che avrebbe già dovuto essere avviata da tempo. E anche questo è un aspetto che si aggiunge a quelli che alimentano un clima con più di una tensione tra i piani alti della sanità piemontese e l’azienda diretta ormai da un anno da Adriano Leli, dopo la lunga fase di costituzione e avvio guidata dall’allora commissario Carlo Picco. Le voci di cambiamenti di alcune posizioni dirigenziali si rincorrono senza peraltro trovare secche smentite, suscitando piuttosto interrogativi e, ancora una volta tensioni.

Come nel caso che riguarda Gianluca Ghiselli, il direttore del Pronto Soccorso di Asti chiamato da Picco alla nascita delle Super Asl come direttore sanitario e rimasto in quel ruolo fino al giugno dello scorso anno quando aveva lasciato il posto ad Alessandro Girardi, andando ad assumere la direzione dei Sistemi di Emergenza e Urgenza sempre nell’ambito di Azienda Zero. E proprio in questo ruolo parrebbe che Leli non abbia intenzione di riconfermarlo a marzo quando scadrà il contratto. Rumors, peraltro autorevoli, girano in tale senso nel grattacielo dove serpeggia pure un certo fastidio non solo per la possibile decisione di Leli di sostituire Ghiselli, ma più ancora per l’attribuzione di questa scelta al vertice politico della Sanità. Un’attribuzione che l’assessore Federico Riboldi, parlando con suoi stretti collaboratori, non solo avrebbe smentito seccamente, richiamando l’autonomia dei direttori generali e quindi anche di Leli nelle scelte, ma lasciando anche intendere di non avere alcun motivo a sostegno di una giubilazione di Ghiselli.

Peraltro era stato proprio Riboldi a incaricarlo, insieme al suo consulente Valter Galante, delle missione di risolvere l’intricata questione degli algoritmi per gli infermieri del 118 che tante polemiche aveva provocato alcuni mesi fa. Galante e Ghiselli era riusciti nel compito e tutto era rientrato, a incominciare dalle proteste degli Ordini dei medici. Non solo. Sempre Ghiselli è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro per l’analisi della rete ospedaliera coordinato da un uomo di strettissima fiducia di Riboldi quale il primario di cardiologia dell’ospedale di Casale Monferrato Federico Nardi.

Ma, tornando alla vicenda degli algoritmi che aveva visto Leli congelare la sua stessa delibera in attesa che si trovasse una soluzione come così poi è stato, nei giorni scorsi ha chiesto di concludere il suo incarico di responsabile della Formazione del personale dell’emergenza e urgenza Marco Pappalardo, infermiere specializzato proprio in emergenza urgenza e terapia intensiva. Dimissioni che sarebbero seguite a confronti piuttosto tesi con i vertici aziendali e che comunque riguardano colui che aveva avuto un ruolo di primaria importanza nella questione degli algoritmi, tanto che la prima delibera, poi congelata e rivista, oltre a quella di Leli portava anche la sua firma.

A Pappalardo sarebbe stato chiesto di rimanere fino al 31 marzo, data entro la quale Leli – come spiegato dallo stesso allo Spiffero – intende dare alla Super Asl un nuovo piano aziendale. Un rinnovato assetto per Azienda Zero al quale Leli rimanda anche la risposta alla domanda sulla riconferma o meno di Ghiselli. “Non sarà il Big Bang, ma – dice il direttore – a quel punto vedremo chi ci sarà e di cosa si occuperà”. 

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