Acri, Azzone senza rivali. Piemonte in panchina
17:46 Lunedì 13 Gennaio 2025Poco più di una formalità l'elezione del vertice dell'associazione che riunisce le fondazioni bancarie. Dopo l'era Profumo Compagnia di San Paolo e Crt rischiano di finire in un angolo. Come cambia il baricentro del potere nella finanza nostrana
L’uscita di scena di Fabrizio Palenzona dalla Crt, accompagnata da strascichi giudiziari ancora in corso, e la nomina del neofita Marco Gilli al timone della Compagnia di San Paolo hanno messo Torino fuori gioco nella partita Acri. L'associazione che riunisce le 86 più importanti fondazioni italiane di origine bancaria (41,2 miliardi euro di patrimonio ed erogazioni annuali superiori al miliardo), nominerà tra maggio e giugno di quest’anno il suo prossimo presidente, in occasione del XXVI congresso nazionale, a Gorizia.
È ormai del tutto scontata la riconferma di Giovanni Azzone, numero uno di Fondazione Cariplo e in passato rettore del Politecnico di Milano, che era stato eletto, per acclamazione, in sostituzione di Francesco Profumo, giunto alla scadenza del suo secondo quadriennio alla guida dell’ente di corso Vittorio Emanuele. Un mandato “provvisorio”, quello affidato a febbraio dello scorso anno, per completare il triennio statutario 2022-2024.
Le candidature dovranno essere presentate ufficialmente entro il 4 marzo e, per essere valide, dovranno essere sottoscritte da almeno 20 degli 86 presidenti delle fondazioni associate. Ma se per il vertice non vi è storia, qualche fibrillazione inizia a registrarsi per le cariche in seno al Comitato esecutivo, in particolare sui quattro vice che affiancano il presidente a via del Corso. Attualmente sono Bernabò Bocca (Fondazione CR Firenze), Gerhard Brandstätter (CR Bolzano), Giuseppe Morandini (Fondazione Friuli), Giacomo Spissu (Fondazione di Sardegna). Gilli è componente “semplice”, mentre nessun’altra fondazione piemontese è rappresentata nell’esecutivo. L’ex rettore del Politecnico, nonostante non abbia finora brillato e sia apparso piuttosto “distratto” (dicono ancora con la testa negli Usa) vorrebbe ottenere i galloni di numero due. Mostrine che non dispiacerebbero neppure alla sua dirimpettaia di via XX Settembre, la giurista ciellina Anna Maria Poggi che mette sul piatto il ruolo di “salvatrice” (soi-disant) della Crt. Ma anche nella Granda c’è chi starebbe facendo un pensierino, tipo Mauro Gola, scoppiettante presidente della CrCuneo.