Cirio spende e spande, sulla carta.
La giunta vara un bilancio al buio
Oscar Serra 18:50 Lunedì 13 Gennaio 2025
Mentre la Regione Piemonte è in esercizio provvisorio arriva la manovra 2025. Dalla Cultura all'Istruzione, dalle Politiche agricole all'Energia: aumentano (a parole) gli stanziamenti per l'anno appena iniziato. Ma i conti non tornano
A leggere la nota che parte dai dispositivi dell’ufficio stampa di giunta alle 18, gli aggiornamenti al bilancio di previsione varati dalla squadra di Alberto Cirio questa mattina sono un trionfo di quattrini che a cascata si riverseranno sulla testa dei piemontesi. Nell’infografica allegata campeggiano due enormi “più” relativi alla programmazione 2021-27 dei fondi europei Fesr (+54,7%) e Fse (+51,1%); difficile non rallegrarsene anche se la notizia risale a un lustro fa ed è già stata data più volte in questi anni dal presidente del Piemonte. Anche l’adozione dell’esercizio provvisorio si trasforma in virtù nelle parole di Cirio e del suo assessore Andrea Tronzano, secondo i quali “approvare il bilancio previsionale in questa fase iniziale dell’anno risponde da un lato alle sollecitazioni della Corte dei Conti e dall’altro di programmare in maniera oculata l’attività, sapendo che le risorse oggi previste saranno integrate nei prossimi mesi”. Per dare un’idea del ritardo del Piemonte basti pensare che la Lombardia ha già varato il suo bilancio prima di Natale, qui invece non è ancora neanche approdato in aula. La giunta non fornisce tabelle per comparare la manovra di quest’anno con quella dello scorso anno ma assicura che le casse regionali finanzieranno “spese e investimenti per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con l’anno passato, e con un trend crescente rispetto ai 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020”.
I conti però non tornano. A leggere l'Allegato 4 della prima versione della manovra, presentata il 30 settembre dello scorso anno, le "previsioni definitive" del 2024 ammontavano a poco più di 23 miliardi, mentre le previsioni per quest'anno si fermavano a 20,04 miliardi (ora invece sono 20,40, a volte basta spostare uno zero!). La differenza è di circa 350 milioni, ma non è chiaro da dove arrivino queste nuove risorse che a settembre non c'erano.
E poi s’iniziano a dare i numeri. “Nel dettaglio, il bilancio di previsione assegna oltre 12,6 miliardi alla spesa sanitaria”. Ora con le Asl in rosso e le liste d’attesa chilometriche di cui il Piemonte può a buon diritto fregiarsi, ai cittadini la scelta se esultare o farsi il segno della croce di fronte alla rassicurazione di Cirio e Tronzano sul fatto che prosegue “il trend virtuoso di equilibrio dei conti e garanzia di servizi e prestazioni”.
Non è tutto. “Alle politiche agricole, sono assegnati 100 milioni, tra fondi regionali, europei e statali, oltre a quelli gestiti direttamente da Arpea e relativi al complemento regionale per lo Sviluppo rurale”. Olè. “Sono confermati 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, come da note preliminari che integrano il ddl bilancio in aula”. Olè. E ancora, “107 milioni sono destinati all’energia e alla diversificazione delle fonti energetiche, in crescita rispetto ai 69,4 milioni previsti nel previsionale del 2024”. Olè. Altri “114 milioni sono assegnati all’istruzione e al diritto allo studio, in aumento rispetto ai 104 dello scorso anno”. Olè. In crescita anche le risorse per la sicurezza, giovani e sport: ci sono 1,7 milioni alle politiche di sicurezza, rispetto ai 470 mila euro del previsionale 2024, e 33,4 milioni per politiche giovanili e sport, ovvero 2 milioni rispetto al 2024”. Olè, olè, olè. “Per le politiche del lavoro e la formazione professionale, il bilancio previsionale assegna 546 milioni di euro, a fronte dei 488 del 2024”. Olè.
“Sono poi 49 i milioni destinati alle autonomie locali (Province, Comuni, Comunità Montane, Unioni di Comuni), quasi il 60 per cento in più rispetto ai 28 del 2024, grazie anche all’assegnazione delle risorse Fsc. Confermati poi i 3 milioni per la protezione civile”. Olè. “Per quanto riguarda le politiche di sostegno al sistema industriale sono previsti 311 milioni per lo sviluppo economico e la competitività, destinati a industria, pmi, artigianato, commercio, ricerca e innovazione, rispetto ai 216 milioni del 2024. Crescono anche le risorse a sostegno del sistema e per il finanziamento di iniziative culturali: sono complessivamente 107,7 milioni, quasi 8 milioni in più rispetto al 2024. Confermati poi i fondi per il turismo che ammontano circa 30 milioni di euro”. Olè, olè, olè. “Oltre 210 milioni sono destinati allo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, 378 milioni per il trasporto ferroviario, su un totale di 816 milioni destinati complessivamente alle politiche di mobilità e al trasporto pubblico”. Olè.
Insomma, come detto all’inizio la Regione spenderà per quest’anno 20,4 miliardi di euro. Ma rispetto all’anno scorso aumenta quasi tutte le voci di spesa (a parole). Come finanzierà tutto ciò? La risposta è nell’ultimo capoverso del comunicato. “Da evidenziare il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali che passano da 886 a 802 milioni, frutto di politiche di spending review e di risparmio sulla gestione dei beni regionali, a partire dai risparmi garantiti dal Grattacielo Piemonte”. Basteranno?