Tornano alla carica le Province: "Elezione diretta dei presidenti"
15:58 Giovedì 16 Gennaio 2025A dieci anni dalla riforma Delrio monta la voglia di tornare indietro. La Lega preme sull'acceleratore. Friuli e Sardegna hanno già avviato l'iter. Ma così aumentano i costi della politica e Meloni teme il boomerang
Tornano alla carica le Province. E lo fanno con il loro portavoce Pasquale Gandolfi che, intervenendo a un convegno nella Sala della Regina di Montecitorio torna sulla riforma del Testo unico degli enti locali che “è stato continuamente modificato in questi 25 anni da interventi normativi introdotti con decreti e norme che rispondevano a logiche emergenziali”. Dunque “Serve un nuovo Tuel, che consenta alle Province di avere un quadro di riferimento che ne valorizzi la nuova missione di istituzioni di semplificazione amministrativa, gli investimenti del territorio e di supporto e assistenza ai Comuni. È urgente riprendere il confronto sul testo con le associazioni delle autonomie locali e avviare al più presto l’iter parlamentare”.
Il dibattito torna a ruotare attorno all’elezione diretta del presidente, eliminata dalla riforma Delrio del 2014 che ha trasformato le province in enti di secondo livello: doveva essere il primo passo sulla strada di un definitivo superamento, ma lo stop al referendum costituzionale che ha portato Matteo Renzi fuori da Palazzo Chigi ha interrotto il percorso lasciando le province in una sorta di limbo. “L’obiettivo che dobbiamo porci – ha detto Gandolfi – è quello di riordinare, semplificare e rilanciare tutto il sistema di governo locale, a partire dalle Province che aspettano ormai da anni una revisione delle norme che assicuri certezza di funzioni, garanzia di risorse per i servizi ai cittadini e un riassetto organizzativo”.
Tra i partiti favorevoli a restituire l’antico splendore alle province c’è la Lega. Oggi il Consiglio federale in corso alla Camera ha ribadito il semaforo verde all’elezione diretta dei presidenti di provincia. In particolare, spiega il Carroccio in una nota “è stata espressa la volontà di renderlo possibile in Sicilia già dalla prossima primavera”. È un obiettivo previsto dal programma elettorale del presidente Renato Schifani ed è finalizzato al miglioramento della manutenzione di scuole e strade. Sarà presentato un emendamento ad hoc alla Camera per migliorare il coordinamento tra i diversi livelli di governo per le tante emergenze da affrontare nella Regione Siciliana. La Lega è “ovviamente favorevole all'elezione diretta di tutti i presidenti delle Province e nel corso del consiglio federale è stato fatto un approfondimento particolare anche sul Friuli Venezia-Giulia che ha già avviato l’iter votando la reintroduzione delle Province elettive in Consiglio. Ora la palla passa al Parlamento che deve approvare le modifiche di statuto”.
Una riforma delle province porterebbe innanzitutto a nuovi costi della politica: consiglieri provinciali, assessori, staff, uffici, dipendenti. Il Viminale ha quantificato tale spesa in 223 milioni di euro, ma sembra una stima decisamente al ribasso. Altre proiezioni parlano di una cifra tra 1 e 2 miliardi di euro. Motivo per cui Fratelli d’Italia sull’argomento resta prudente. Intanto però ci sono regioni che si stanno portando avanti e non si tratta solo del Friuli. È atteso in tempi brevi il via libera nelle commissioni del Consiglio regionale della Sardegna alla proposta di legge nazionale sull’introduzione dell’elezione diretta del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale. La Prima commissione (Autonomia) ha terminato oggi la discussione del testo e, appena riceverà i pareri del Consiglio delle autonomie locali e della Terza commissione (Programmazione e Bilancio), si riunirà di nuovo per l'approvazione del documento. Il testo passerà poi all'esame dell'Aula e terminerà il suo iter in sede parlamentare.