EDILIZIA SANITARIA

Il Parco della Salute non c'è più. Dopo il Regina via il Sant'Anna (e anche il Cto prepara l'addio)

Dell'ambizioso progetto iniziale non rimarrà che un giardinetto per le future nuove Molinette. L'assessore FdI Riboldi conferma il duplice scorporo da Città della Salute entro l'anno "per assicurare il percorso mamma-bambino". E pure il traumatologico vuole andarsene

“Scorporo da Città della Salute del Regina Margherita e del Sant’Anna”. Le parole pronunciate l’altro giorno dall’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi nel corso di un’inaugurazione al fianco del governatore Alberto Cirio hanno rischiato di essere derubricate a lapsus, giacché nessuno fino ad oggi aveva fatto riferimento al distacco anche dell’ospedale ostetrico-ginecologico, oltre a quello invece già stabilito per la struttura infantile. Invece è lo stesso Riboldi a confermare allo Spiffero la chiara intenzione di portare fuori dalla attuale azienda ospedalier-universitaria, ma soprattutto dal futuro Parco della Salute la struttura di corso Spezia, tornando dunque indietro di un bel po’ di anni, a quando i due ospedali erano un un’unica entità, tanto che ancora circola la carta intestata O.I.R.M-Sant’Anna.

“La strada che intendiamo percorrere, con il consenso di tutti, è quella destinata a portare fuori entrambi gli ospedali dalla Città della Salute e farne un’azienda autonoma dove sia assicurato il percorso clinico mamma-bambino, con la concreta e vicina prospettiva di trasformazione in Irccs” spiega l’assessore introducendo di fatto e all’improvviso un pesante cambio di rotta riguardante in maniera pesante proprio il futuro Parco della Salute che, a questo punto, rischia di passare da parco a giardinetto. Già, perché seppure in lontananza dopo la decisione confermata dall’assessore sul Sant’Anna, si profila pure una possibile autonomia, magari motivata dalla classificazione in Irccs, del Cto.

La questione logistica, ovvero quali strutture usare o meno per la futura azienda ospedaliera, non è questione da poco, anzi investe appieno il grande progetto del Parco della Salute per il cui affidamento dei lavori si sono fatte le fatiche di Sisifo e, ancora prima, erano passati anni nella discussione su come farlo e cosa metterci dentro. Già il distacco del Regina Margherita aveva suscitato opinioni diametralmente diverse e le polemiche tra i due fronti ancora si trascinano. Una battaglia che ha visto prevalere l’agguerrita falange capitana da Franca Fagioli, trovando nel centrodestra la massima disponibilità, fin dai tempi della prima campagna elettorale regionale di Cirio.

Inevitabili le polemiche che scaturiranno ora, quando si conosce l’intendimento della Regione, con l’ulteriore scorporo al quale, come spiega ancora Riboldi, sono chiamati a lavorare l’atteso commissario della Città della Salute Thomas Schael e quello, riconfermato, per la nuova azienda Regina Margherita, Giovanni Messori Ioli. Atti formali sull’aggiunta del Sant’Anna al piano di scorporo ancora non ne risultano, ma che l’argomento si stato trattato da un po’ di tempo in ragionamenti e discussioni è acclarato. E poi è sempre Riboldi che conferma come della cosa ne abbia parlato con Cirio.

Meno certezze si hanno, al momento, sulla collocazione fisica dell’ospedale ostetrico-ginecologico. Oggi è attiguo al Regina Margherita e con esso condivide molti servizi, a partire dal riscaldamento. Ma se l’Infantile è una struttura che risale agli anni Sessanta, l’altro ospedale è dei primi del Novecento, con tutto ciò comporta. “Sulla dislocazione faremo dei ragionamenti nel corso della programmazione. Ma – aggiunge Riboldi – se sono vicini è meglio. Sicuramente in ogni caso vanno rese performanti le strutture”. Per quanto riguarda i tempi e i percorsi di quello che a questo punto sarà un duplice scorporo, la linea della Regione è quella di procedere, per quanto possibile, di pari passo “arrivando all’entrata in funzione a pieno regime della nuova azienda con tutte e due le strutture ospedaliere al suo interno. Certamente – sostiene l’assessore – entro la fine dell’anno”. Non ci vorrà altrettanto tempo per aprire nuovamente il dibattito sul futuro Parco della Salute che, togli un pezzo oggi e uno domani, sembra semmai un viale. Del tramonto.

Leggi qui il progetto iniziale del Parco della Salute

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